«Valli Resilienti», come 25 Comuni costruiscono il loro futuro

Il progetto di Fondazione Cariplo per Alta Valsabbia e Valtrompia mira a frenare lo spopolamento
La presentazione. L’incontro di ieri nella sala Libretti del Giornale di Brescia
La presentazione. L’incontro di ieri nella sala Libretti del Giornale di Brescia
AA

I meccanismi sono ormai ben oliati, le partnership si stanno rivelando azzeccatissime e l’entusiasmo traspare nitidamente da chi sta lavorando al progetto «Valli Resilienti», per garantire a 25 comuni dell’Alta Valsabbia e Valtrompia un futuro dinamico e dignitoso.

Nel grande corollario di collaborazioni messe in campo da Fondazione Cariplo (trampolino dell’iniziativa mirata a frenare lo spopolamento delle cosiddette aree interne) e dalle due Comunità montane c’è anche il Giornale di Brescia, al quale spetta il compito di scattare due istantanee a distanza di un anno l’una dall’altra per cercare di immortalare gli sviluppi messi in moto dalle numerose azioni che sono previste dal progetto.

Qual è la qualità della vita oggi nei due territori e come sarà tra un anno, quando le prime ricadute positive di «Valli Resilienti» inizieranno a manifestarsi: la missione affidata a Claudio Venturelli, vicecaporedattore del Giornale di Brescia, e al professor Elio Montanari parte dai dati per trasformarsi in una analisi approfondita di quelli che sono i punti forza e di debolezza di ciascuno dei 25 paesi coinvolti.

La ricerca vuole essere anche «uno strumento di pianificazione e un manuale per gli amministratori», ha osservato il direttore del Giornale di Brescia, Nunzia Vallini, in sala Libretti nel corso della presentazione dell’inserto che uscirà in edicola il prossimo 11 aprile. Tracciare la mappa delle ricchezze e delle mancanze di un territorio ci ricorda che il Pil è importante, ma il Bil, ovvero il tasso di benessere interno lordo di un’area, lo è altrettanto: lo ha spiegato Claudio Venturelli, che ha ricordato come «con il Bil si possano fare delle scelte per il bene del territorio».

Ne convengono i presidenti delle due Comunità montane, Massimo Ottelli per la Valtrompia e Giovanmaria Flocchini per la Valsabbia, i quali quotidianamente lavorano sodo anche per frenare le molteplici crisi che stanno investendo l’apice delle rispettive valli. L’antidoto, per Flocchini, sta tutto nell’investire sui capisaldi, ovvero sul turismo e sull’agricoltura, mentre Ottelli sottolinea come sia importante «il fatto che si stia puntando sulle peculiarità dei paesi dell’Alta Valle per rilanciare un territorio che nel recente passato è stato dimenticato».

La vera forza di questo progetto è però la cooperazione tra le due Valli, che hanno caratteristiche molto affini tra loro: ne sono convinti Fabrizio Veronesi, tecnico della Comunità montana della Valtrompia, ed i presidenti del Consorzio Laghi e del Consorzio Valli, Massimo Brassoli e Paolo Romagnosi.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia