Sacrificio e unione: dalla lotta al Covid l'esempio per il futuro

Nel marzo 2020 ci chiedevamo: «Ne usciremo migliori o peggiori?». In realtà, la pandemia ha semplicemente mostrato ciò che siamo
Nella lotta al Covid gli ospedali sono stati in prima fila
Nella lotta al Covid gli ospedali sono stati in prima fila
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La capacità di reazione. La forza e la volontà per affrontare una situazione avversa. Sono elementi che contribuiscono a determinare la qualità della vita di una persona e di una comunità. Nell’anno del Covid l’abbiamo sperimentato sulla nostra pelle, come singoli e come membri del corpo sociale. I bresciani non si sono fatti travolgere dalla pandemia, che li ha colpiti in maniera durissima. La sorpresa li ha dapprima tramortiti, ma poi hanno ingaggiato battaglia contro il virus. Sul piano sanitario, sociale, economico. I dati, le informazioni, le statistiche snocciolate in questo inserto vanno valutate anche alla luce di queste riflessioni, ponderando la virulenza del morbo con la qualità della nostra risposta.

Abbiamo saputo reagire

Ci sono aspetti della nostra vita collettiva non misurabili, come l’etica del lavoro, l’orgoglio, la solidarietà, la propensione (nelle difficoltà) a non aspettare l’aiuto di altri, l’abitudine alla proposta invece che alla protesta (quando sterile). Sono attitudini che appartengono al nostro essere bresciani, risultate determinanti in questi quasi due anni di coronavirus. I primi mesi, quelli del lockdown duro, sono incancellabili nella nostra memoria. Lo smarrimento, la paura, le sofferenze, i lutti, i timori per la tenuta economica, l’incertezza sul futuro (in particolare dei nostri figli): un misto di sentimenti che poteva schiacciarci. Invece abbiamo saputo reagire. In tanti modi, come singoli e comunità, ognuno secondo competenze, possibilità, risorse, tempo, al fine di conservare la coesione del tessuto sociale. Abbiamo tenuto la linea del Piave, in attesa che la scienza arrivasse in nostro aiuto con i vaccini. Un tempo che ci è sembrato lungo a causa dei sacrifici, ma in realtà breve.

Le quattro ondate che ci hanno messo alla prova

L'hub vaccinale di Brixia Forum - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
L'hub vaccinale di Brixia Forum - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it

Finora la pandemia ci ha inflitto quattro ondate, ognuna diversa dall’altra per forza, conseguenze e tipo di risposta. La prima, nella primavera dell’anno scorso, segnata dall’angoscia e dai 69 giorni della chiusura totale. La seconda, fra settembre 2020 e gennaio 2021, all’insegna dei colori con l’alternarsi di aperture e divieti (più questi ultimi, in realtà, da zona rossa). La terza, da febbraio a giugno, è stata l’ondata della speranza alimentata dall’arrivo dei vaccini. Nel Bresciano abbiamo assistito a uno sforzo organizzativo che ha unito enti locali, istituzioni, operatori sanitari, volontariato nell’allestire e far funzionare i centri vaccinali. A cominciare dal grande hub di Brixia Forum. La partecipazione dei bresciani alla campagna vaccinale è stata massiccia. Segno di responsabilità civile e civica, testimonianza di uno sforzo corale per uscire al più presto da una situazione che continua a restare fragile e complicata. Tant’è che siamo alle prese con la quarta ondata da contrastare (anche) con la terza dose.

«Ne usciremo migliori o peggiori?»

Quando, nel marzo 2020, scoppiò la pandemia, diventò di moda il quesito: «Ne usciremo migliori o peggiori?». Interrogativo da effetto placebo, visto che presumeva comunque un esito positivo della battaglia con il virus. In realtà, la pandemia ha semplicemente mostrato ciò che siamo, nel bene e male. Capaci di slanci generosi, di fare cose grandi nelle emergenze; decisamente meno nell’ordinario. Fra le eredità del Covid potrebbe esserci questa: la consapevolezza che il futuro è nelle nostre mani se siamo in grado di pensare e agire insieme. Nessuno si salva da solo, sta dimostrando il virus. Vale per ciascuno, vale per il corpo sociale, per le comunità. Sarebbe bello che noi bresciani guardassimo il futuro con ottimismo anche grazie alle qualità che abbiamo dimostrato in questi mesi. Solidarietà, partecipazione, senso di sacrificio, responsabilità, verso di sè e verso gli altri. Capacità di reazione e forza di volontà: decisivi per la qualità della vita.

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