Qualità della Vita, in edicola il report dedicato a 46 Comuni

Venerdì 14 dicembre con il GdB un allegato di cento pagine con le cifre che fotografano società, tenore di vita, servizi e dati demografici
I disegni di Massimiliano Passanisi illustrano l'allegato di Qualità della Vita 2018 - © www.giornaledibrescia.it
I disegni di Massimiliano Passanisi illustrano l'allegato di Qualità della Vita 2018 - © www.giornaledibrescia.it
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Cento pagine, 46 Comuni, 800mila abitanti. Sono questi i numeri che raccontano la sesta edizione del nostro report dedicato alla Qualità della Vita che troverete gratuitamente in edicola venerdì 14 dicembre allegato al nostro giornale.

In uno spirito di continuità e di innovazione quest’anno abbiamo anche deciso di ampliare il nostro campo di osservazione allargando l’indagine ai comuni con più di 8mila abitanti e portando così il novero delle realtà locali coinvolte a 46. Partiti nel 2013 con i 33 Comuni con più di 10mila abitanti, dopo un primo ampliamento nel 2016 con l’inserimento di 5 Comuni con più di 9mila abitanti, quest’anno siamo arrivati a quota 46, coprendo così una bella fetta della popolazione provinciale, ovvero 788mila abitanti, il 62% del totale.

 

 

Per assecondare lo spirito di aggiornamento che caratterizza la nostra ricerca quest’anno abbiamo inserito indicatori come le domande di disoccupazione (Naspi), gli infortuni sul lavoro, i punti vendita di giornali e le disuguglianze di reddito. Resta però un punto fisso: nel raccordo con gli anni precedenti è invariato il numero delle aree tematiche (sette) e quello degli indicatori (42). Gli indicatori rappresentano uno spaccato statistico che offriamo alla lettura di cittadini e amministratori. Non ci dimenticheremo mai di ripetere come ogni dato possa e debba essere «calato» e «valutato» nel quotidiano e compreso in base alle peculiarità del territorio. Proprio per questo noi consideriamo la Qualità della Vita uno strumento di valutazione, non lo strumento di valutazione.

Per tutti i Comuni coinvolti emergono problematiche e criticità condivise, con particolare attenzione all’ambiente e alle dinamiche della popolazione. È il chiaro segno che ci deve portare a considerare come il «locale» non possa dare tutte le risposte a problematiche che necessitano di una politica territorialmente allargata. Ma conoscere i dati del territorio è già un buon passaggio.

 

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