Sclerosi multipla: una terapia con le pillole

Ruggero Capra, responsabile del Centro regionale al Civile: «Il farmaco è un passo in avanti per migliorare la qualità di vita»
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In Italia, secondo stime recenti, ogni 4 ore viene fatta una diagnosi di sclerosi multipla, una patologia cronica, progressiva e fortemente invalidante che si sviluppa soprattutto in età giovane-adulta e ha un'incidenza maggiore nelle donne rispetto agli uomini, con un rapporto di quasi tre a uno.

Della malattia e delle novità terapeutiche abbiamo parlato con Ruggero Capra, responsabile del Centro regionale Sclerosi multipla dell'azienda ospedaliera Spedali Civili di Brescia.

Quali sono le conseguenze più severe per le persone colpite da questa malattia?
Il fatto rilevante è che la Sclerosi multipla colpisce persone giovani nel periodo più delicato della vita, quando si pongono le basi per una famiglia e si entra nel mondo del lavoro; se si valutano gli studi sull'evoluzione naturale della malattia, la metà dei pazienti può sviluppare una importante disabilità motoria in un ventennio con un impatto comprensibile sull'attività lavorativa.

Quindi, nel complesso, la persona malata deve affrontare ostacoli rilevanti, soprattutto nei primi anni di malattia che sono quelli che possono condizionare l'evoluzione della disabilità. Va sottolineato che i nostri pazienti hanno un forte supporto familiare, che riduce grandemente il senso di isolamento che in alcuni casi la malattia può determinare: la famiglia resta un grande valore per una malattia con un impatto tanto rilevante come è la Sclerosi multipla. Negli anni più recenti, comunque, la diagnosi precoce e le nuove terapie hanno ridotto complessivamente le ricadute nella fase iniziale, migliorando la qualità della vita.

Pur non esistendo una cura risolutiva, molti progressi sono stati compiuti nella ricerca farmacologica. Recentemente è stato rimborsata in Italia una terapia orale che potrebbe cambiare la cura della malattia. Quali i benefici per i pazienti?

Innanzitutto fingolimod ha un meccanismo d'azione innovativo: limita l'uscita di alcune cellule infiammatorie, i linfociti, dalla loro sede naturale che è il linfonodo, impedendo loro di raggiungere le aree da lesionare nel Sistema nervoso centrale. Inoltre, ricordiamo che la sclerosi nultipla ha forme diverse da paziente a paziente e che vi è l'assoluta necessità di individualizzare l'approccio terapeutico: il nuovo farmaco rappresenta un passo in avanti sia sotto il profilo dell'efficacia sia della tollerabilità. È anche il primo dei farmaci per la sclerosi multipla ad essere assunto per bocca e questo rende l'impatto del trattamento meno traumatizzante rispetto alle terapie iniettive e infusionali che sono state, fino ad oggi, le uniche disponibili. Va sottolineato che l'Ente europeo del farmaco lo ha registrato in seconda fascia, differenziandosi dal corrispondente Ente degli Stati Uniti che lo ha registrato già per la fase iniziale della malattia; in Italia, quindi, il farmaco sarà disponibile soprattutto per i pazienti che sono già in cura con interferone beta, una terapia tradizionale della malattia. Tuttavia, se il paziente non ha una risposta ottimale alle terapie in corso (cioè mantiene attività infiammatoria alla Risonanza magnetica nucleare ed ha nuove ricadute, fattori prognostici di quella che sarà l'evoluzione della malattia nell'anno successivo) si può passare a fingolimod. Anche se, su raccomandazione dell'Ema, si deve aumentare il monitoraggio di coloro che assumono per la prima volta il farmaco, con controllo costante della funzionalità cardiaca, della pressione sanguigna e della frequenza cardiaca.

Qual è la situazione epidemiologica della Lombardia? Il Centro dell'Ospedale Civile ha peculiarità rispetto a Centri analoghi?

Il Centro per la Sclerosi Multipla dell'Azienda ospedaliera «Spedali Civili» di Brescia ha in cura circa 1.500 persone, l'80% delle quali proviene dalla Lombardia; nella provincia di Brescia, i nostri dati epidemiologici stimano la presenza di circa 1.200 ammalati.
Il nostro Centro è dedicato alla ricerca sia in ambito terapeutico sia in quello della riabilitazione cognitiva. I disturbi della sfera cognitivo-comportamentale creano, tra le altre cose, difficoltà ad aderire alla terapia e per questo abbiamo sviluppato una serie di strategie riabilitative. Ad esempio, i pazienti hanno problemi di memoria, di attenzione, di concentrazione, difficoltà a pianificare la quotidianità e ad elaborare strategie per affrontare le decisioni abituali: questi deficit sono altrettanto, se non più, rilevanti nel determinare la loro disabilità. Si è visto che specifici esercizi riabilitativi delle diverse funzioni cognitive compromesse sono in grado, oltre che di migliorare il deficit e la qualità di vita dei pazienti in modo duraturo e significativo, anche di modificare la plasticità del cervello, come si può evidenziare con la Risonanza magnetica funzionale che mostra come nuove aree cerebrali attivate abbiano una funzione compensatoria.
La Sclerosi multipla è una patologia cronica, progressiva e invalidante, che colpisce il Sistema nervoso centrale. È detta anche sindrome demielinizzante, perché nel suo decorso distrugge la mielina, guaina protettiva che avvolge ed isola le fibre nervose. Le cause di questa alterazione non sono ancora state individuate: tra i fattori, l'ambiente, la predisposizione genetica e l'esposizione ad alcuni virus.

Anna Della Moretta

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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