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Formazione 4.0, «In aprile il decreto per le agevolazioni»

Gli auspici e una solida speranza per gli ultimi ok al provvedimento, nelle parole di Francesco Cuccia
Francesco Cuccia, capo della segreteria tecnica del ministero dello Sviluppo Economico - © www.giornaledibrescia.it
Francesco Cuccia, capo della segreteria tecnica del ministero dello Sviluppo Economico - © www.giornaledibrescia.it
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«In questo periodo di formazione del nuovo governo il piano Impresa 4.0 è ancora saldo e operativo. Vogliamo lasciare le carte in regola a chi verrà dopo di noi, auspicando che il lavoro fatto non venga distrutto ma potenziato». Lo afferma il capo della segreteria tecnica del ministero dello Sviluppo Economico, Francesco Cuccia, intervenendo alla tavola rotonda sul piano del governo, nell'ambito di «Lease 2018» al Sole 24 Ore.

«Stiamo andando avanti con la nostra attività e auspichiamo che per aprile sia approvato» il decreto attuativo per il credito di imposta destinato alla formazione 4.0, aggiunge Cuccia, spiegando che «siamo alle battute finali. «Qualche settimana fa abbiamo inviato la nostra proposta di decreto ai ministeri dell'Economia e del Lavoro. Ci aspettiamo una risposta in tempi brevi per dare il via a questa misura», che prevede il 40% di sgravi sulle spese per attività di formazione 4.0 relative al costo del personale dipendente impegnato in tale attività.

La notizia è di quelle buone, non fosse che per quel «auspichiamo» (a proposito del via libera dei ministeri di Lavoro ed Economia) che lascia qualche suspense. la speranza ovvia è che per dopo Pasqua i decreti arrivino e si faccia quindi chiarezza su un aspetto che tutti giudicano decisivo per completare il forte sostegno che il Governo uscente ha dato alle aziende per una forte dose di innovazione tecnologica: le agevolazioni fiscali per la formazione del personale. E su questo sarebbe bene che l’attenzione non calasse.

Se tutti - tutti - considerano la formazione come il vero elemento decisivo per completare qualsivoglia piano di innovazione tecnologica, ebbene se tutti si dicono concordi sul fatto che questa misura sia decisiva, non si capisce perché si debba solo «auspicare» che i due ministeri citati diano i rispettivi via libera. Se è decisiva, che decisiva sia per davvero.

 

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