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Viste a Las Vegas, cosa vendono le nostre start up in fiera?

Erano 55 le aziende-idee al Ces negli Stati uniti. Tra i prodotti, un device digitale salvacuore
D-Hearth è un dispositivo che tiene sotto controllo il cuore
D-Hearth è un dispositivo che tiene sotto controllo il cuore
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Sono state 55 quest'anno le start-up innovative italiane che si sono distinte al Consumer Electronics Show (Ces) di Las Vegas, la fiera annuale dedicata alla tecnologia d'avanguardia che si è chiusa nelle settimane scorse. Ecco le idee più originali.

SismAlarm anti-terremoto. La prima, della startup Guardian, si chiama SismAlarm ed è un dispositivo connesso da mettere in casa per lanciare l'allerta in caso di disastri naturali come i terremoti. Si tratta di un disco di plastica di dimensioni leggermente superiori a quelle di un cd e con lo spessore di 3 cm. Viene affisso a una parete con tre viti e funziona grazie una batteria dalla potenza di 9 volt, rilevando le onde sismiche primarie.

Funziona grazie a un accelerometro in grado di segnalare con anticipo l'arrivo dell'onda di terremoto: un certo lasso di tempo separa infatti la scossa primaria da quella successiva, la più distruttiva. Una volta avvertita la scossa primaria, SismAlarm dà l'allarme facendo lampeggiare le luci a led di cui è dotato ed emettendo un suono d'intensità variabile a seconda del pericolo. E dopo il terremoto è in grado di rilevare danni anche impercettibili subiti all'edificio, segnalando inclinazioni anomale del muro a cui è fissato. Il prezzo è di 99 euro.

Un caffè con Sitael. La giovanissima divisione specializzata nella Internet-of-Things della pugliese Sitael, guidata dal 32enne Matteo Pertosa, ha invece puntato su tutt'altro settore, quello dei distributori automatici di bevande, con Matipay. Si tratta di un dispositivo che permette di connettere la macchinetta del caffè allo smartphone attraverso un'applicazione. Nell'app si trova il portafoglio virtuale dell'utente, da ricaricare inserendo i soldi direttamente nel distributore. Oppure via carta di credito o Paypal. Per prendere la bevanda o lo snack, basta quindi avvicinare il telefono e premere il pulsante del tè caldo o delle patatine.

E già oggi è in fase di installazione su oltre 40.000 macchine e coinvolge direttamente più di mezzo milione di persone che, con l'app collegata, possono anche consigliare nuovi prodotti da inserire, mentre i gestori semplificano la ricarica dei distributori grazie alla connessione al Cloud e all'intelligenza artificiale. Ma c'è di più. Il prossimo obiettivo di Sitael è la trasformazione di queste macchine in veri e propri hub digitali, dove comprare non solo merendine e bottigliette d'acqua, ma qualsiasi prodotto disponibile in e-commerce. Che cosa si potrà acquistare? Un po' di tutto: biglietti del treno o di altri mezzi di trasporto, biglietti dei concerti, ricariche del cellulare o buoni da poter spendere sui servizi streaming o sui siti di e-commerce.

D-Heart per il cuore. Dietro alla storia di D-Heart c'è un dramma personale: Niccolò Maurizi, oggi giovane medico cardiologo e ricercatore, a 16 anni fu colpito da un infarto al miocardio, di origine genetica. Successivamente è riuscito a trasformare il suo problema in un'opportunità, inventando un dispositivo che risponde alle esigenze di medici e pazienti cronici. Si chiama D-Heart ed è un device medico certificato CE e 510K, già utilizzato da centinaia di pazienti in Europa, Africa e Asia. D-Heart è uno strumento che consente di vedere una rosa molto ampia di problemi cardiaci, come l'ischemia e la fibrillazione atriale.

Costa 380 euro ed è pensato per l'autodiagnosi: grazie all'app, con un sistema di realtà aumentata, è possibile vedere come collegare gli elettrodi. Gli optional si pagano. In più c'è un servizio opzionale a pagamento, con medici di una società di telecardiologia H/24 pronti a inviare entro quindici minuti un referto dell'ECG, che ricevono tramite l'app. In alternativa, il paziente può condividere l'elettrocardiogramma con il suo medico di fiducia.

 

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