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Studenti di elettronica, i bresciani tra i migliori nel mondo

Un gruppo di 25 ragazzi aderisce al circuito Iseee nato negli Usa. Lo studio incontra il gioco e la ricerca
Da sinistra: Samuele Leone, Samuele Ponzin, Flavio Giordani e il professor Alessandro Depari - © www.giornaledibrescia.it
Da sinistra: Samuele Leone, Samuele Ponzin, Flavio Giordani e il professor Alessandro Depari - © www.giornaledibrescia.it
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Il colore è il blu della Leonessa e il personaggio storico di riferimento è Arnaldo. Ma se Brescia è la sede operativa, il gruppo guarda al globo intero come l'associazione di cui fa parte. L'obiettivo? Formarsi e informare sulle sfide tecnologiche attuali nel mondo dell'informatica e dell'elettronica. È lo Ieee Student Branch, riferimento bresciano dell'Institute of Electrical and Electronics Engineers, la più grande società al mondo che riunisce professionisti coinvolti nell'elettronica, nella telematica e nell'elettrotecnica.

Nata dalla fusione nel '63 dell'American Institute of Electrical Engineers (fra i quali anche Thomas Edison) e dell'Institute of Radio Engineers, oggi l'Ieee è diffuso in 160 Paesi e conta su più di 420mila membri, di cui 123mila studenti. Tra loro, anche 25 iscritti ai corsi di laurea del dipartimento di Ingegneria dell'Informazione dell'Università di Brescia, che nel 2016 hanno deciso di affiliarsi all'organizzazione internazionale per promuovere una formazione parallela a quella curricolare. Come? Con progetti collettivi e singoli, conferenze e partecipando a gare studentesche con gli altri associati di Ieee. «Il nostro obiettivo è imparare - ci raccontano -. Facciamo ricerca insieme e contemporaneamente acquisiamo competenze richieste dal mondo del lavoro: team working, gestione dello stress, capacità di raggiungere i risultati».

Internet of Things, game development, intelligenza artificiale ma anche metrologia e stampa 3D: tutte tecnologie che gli studenti (principalmente del corso triennale) approfondiscono e sperimentano fra di loro e con i colleghi italiani e stranieri. Giusto per citarne una: c'è il progetto di riconoscimento facciale con l'intelligenza artificiale elaborato dal giovane presidente del gruppo Simone Caldarella.

Un lavoro di gruppo è stato invece l'IEEEXtreme programming competition dello scorso 20 ottobre: una gara di 24 ore di programmazione non-stop da remoto, in cui uno dei 6 team bresciani si è piazzato secondo a livello nazionale (119esimo nella classifica mondiale) su un totale di oltre 2000 team partecipanti. Entusiasmo e tempo extra. «Sono risultati importanti per i ragazzi che mettono entusiasmo, passione e tempo extra - commenta Alessandro Depari, docente di riferimento del gruppo -. I professori offrono un confronto sulle diverse tematiche, ma poi a loro la responsabilità di svilupparle e dare vita a progetti».

In corso al momento sono il progetto Forno UV, che mira alla realizzazione di un fornetto per la stampante 3D a resina acquistata dall'università, e Blindo, per cui alcuni studenti sono impegnati nella costruzione di un dispositivo che faciliti l'apprendimento dei colleghi non-vedenti. Il programma Arnaldo. Fondamentale per lo Student Branch è poi il concetto di peer education, che è alla base del Programma Arnaldo, un corso sui fondamenti della programmazione tenuto dagli studenti più anziani a quelli più giovani. Una sorta di allenamento mirato alle competizioni cui lo Student Branch partecipa di volta in volta e che va ad affiancare la preparazione universitaria con l'obiettivo di misurarsi con le novità tecnologiche del momento.

Fra queste, anche la Metrology for Industry 4.0 & IoT, tema di un workshop e di un hackathon in corso proprio in questi giorni all'Università Federico II di Napoli, alla cui organizzazione ha contribuito anche lo Student Branch bresciano senza però, purtroppo, riuscire a parteciparvi. A ottobre si parteciperà invece all'ottava edizione della Nasa Space Apps Challange. In bocca al lupo.

 

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