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Silicon Valley Italian Hub: due bresciani aprono a Menlo Park

La sfida di Luigi Bajetti e Massimo Sgrelli: un riferimento per le nostre aziende
La sede di Menlo Park
La sede di Menlo Park
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Pensate al luogo nel mondo in cui più si concentrano innovazione, capitali e opportunità imprenditoriali. Poi prendete due bresciani con il pallino delle startup e delle tecnologie, che hanno alle spalle già quattro anni di esperienza come vicini di casa di Facebook e dell'università di Stanford. E aggiungete uno sguardo puntato sempre oltre oceano, verso l'Italia. Ecco, avete immaginato il Silicon Valley Italian Hub, il primo centro per l'innovazione nato per connettere i migliori asset strategici del nostro Paese e la California. A idearlo sono Luigi Bajetti e Massimo Sgrelli, i due fondatori di LombardStreet.io, azienda di venture capital americana che dal 2016 investe in compagnie tech in Silicon Valley.

«L'idea iniziale era quella di realizzare una startup house. Eravamo convinti che l'ecosistema italiano avesse bisogno di un proprio hub di innovazione qui e quindi… l'abbiamo fatto nascere», racconta Bajetti, che prima di approdare in California si è formato nella multinazionale di famiglia, il gruppo Lucchini. 3.350 metri quadri. Ma in cosa consiste l'hub, che ha aperto ufficialmente i battenti (virtuali) il 13 maggio? È uno spazio di 3350 metri quadri nel cuore di Menlo Park, immaginato per tutti gli italiani «che vogliono pensare in grande».

Startup, aziende, investitori, università, banche potranno usufruire degli spazi per fare network, partecipare a bootcamp e a programmi di accelerazione. «Abbiamo promosso programmi di consulenza e formazione in Italia per aiutare persone chiave del settore a comprendere meglio le logiche della Silicon Valley e a farle proprie - spiega Sgrelli, imprenditore con più di 15 anni di esperienza nell'hi-tech». L'emergenza sanitaria provocata dal coronavirus non ha impedito ai due imprenditori di stringere le prime partnership strategiche con due centri di riferimento per l'innovazione in Italia, ovvero il Polihub, incubatore e acceleratore di startup del Politecnico di Milano, e Art-Er, la società consortile che sostiene lo sviluppo tecnologico in Emilia-Romagna.

«La nostra idea è ora allargare il network e far capire alle startup italiane che possono avere un'opportunità reale in Silicon Valley, anche grazie alla rete con altri italiani che possiamo offrire - proseguono i due soci -. L'Italia è un Paese che si è sviluppato con le proprie forze e ora ha un grande potenziale sul fronte tecnologico. San Francisco è il luogo ideale dove farlo fruttare. Tocca alle startup capire che il loro futuro è diventare aziende globali e che questo è il posto giusto». Ma la visione complessiva del progetto è ancora più grande. Partner di quest'avventura è BootUp World, l'altro grande ecosistema di startup innovative di Menlo Park con uno storico di più di 120 aziende seguite che oggi valgono oltre 4 miliardi di dollari. Insieme, Bajetti e Sgrelli puntano ad allargare il raggio dell'hub italiano per costruire un ecosistema mondiale.

Un progetto senza confini, che può contare sul modus operandi messo a punto con LombardStreet.io, una venture capital (con un portfolio di 25 aziende, di cui 6 italiane, e più di 500 startup analizzate ogni anno) "diffusa", con il quartier generale in California e la ricerca e sviluppo altrove (in Italia). «La pandemia per noi ha significato poco: già da prima eravamo abituati a lavorare in remoto e siamo convinti che questo sarà sempre di più il futuro delle aziende», conclude Bajetti. E infatti i primi bootcamp dell'Italian Hub sono già partiti. Con i viaggi, prenderà il via anche il primo percorso di accelerazione in presenza. Appuntamento al numero 90 di Middlefield Rd, Menlo Park.

 

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