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Mancano tecnici per le aziende? Randstad apre due scuole

Due sedi in Lombardia, a Brescia lezioni in aula all'istituto Artigianelli e pratica nelle aziende
Randstad si occupa anche di formazione - © www.giornaledibrescia.it
Randstad si occupa anche di formazione - © www.giornaledibrescia.it
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Il mercato del lavoro si sta orientando sempre più verso profili con vocazione tecnica e informatica 4.0. Come un esperto in grado di gestire in autonomia un impianto industriale e che conosca la meccanica digitale. Per questo capita sempre più spesso che in reparto ci vada il perito elettronico, elettrotecnico, meccanico, oltre che l’operaio.

Chi, per pratica quotidiana, sta dietro la scrivania di una realtà specializzata nella selezione delle risorse umane, come Matteo Marcolini, responsabile delle filiali di Brescia, Sarezzo e Desenzano di Randstad (agenzia per il lavoro nata in Olanda e con oltre duecento poli in Italia), ha sott’occhio un preciso trend del mercato del lavoro: le aziende cercano personale specializzato con competenze tecnico-informatiche 4.0. E se le possiedi dopo il diploma o la laurea è molto probabile che nel giro di poco tempo tu trovi un impiego. Anzi il numero di periti o anche ingegneri formati da scuole e università pare non essere sufficiente, visto che gli imprenditori, lo conferma Marcolini, addirittura faticano a trovare tutti i lavoratori con qualifiche tecniche di cui necessiterebbero.

Marcolini si sofferma in particolare al territorio bresciano che ha una vocazione prettamente manifatturiera e sintetizza: «Il perito meccanico, elettronico, elettrotecnico sono ricercatissimi nel Bresciano e spesso appena usciti da scuola trovano un impiego. Dal nostro osservatorio notiamo che ormai difficilmente riusciamo a collocare persone che non siano diplomate». Insomma, dagli anni di crisi pare essere emerso un panorama lavorativo Giano Bifronte. E ancora, argomenta Marcolini, «negli ultimi anni c’è stato un forte calo di richieste di manovalanza generica. Ormai oggi è l’essere specializzati che può fare la differenza».

In sintesi, la fatica a trovare un’occupazione è tangibile e reale (e la precarietà pure) ma non se hai una specializzazione tecnica. Con il paradosso che se da un lato i dati sulla disoccupazione giovanile sono ancora preoccupanti, dall’altro ci sono figure, come i periti e gli ingegneri che le aziende non scovano nella quantità che servirebbe loro.

«È sulla scorta di questa necessità che come Randstad abbiamo avviato due Ifts, i percorsi di Istruzione e formazione tecnica superiore rivolti a giovani e adulti che intendono entrare qualificati nel mercato del lavoro e reinserirsi con l’acquisizione di nuove competenze. Uno l’abbiamo varato a Milano e l’altro proprio a Brescia, in collaborazione con gli Artigianelli, dove si svolgono le lezioni, per qualificare ulteriormente tecnici dell’industria 4.0 e declinato quindi sullo smart manifacturing. Con lezioni in aula e tirocinio in azienda», dice Marcolini. Che aggiunge: l’altro Ifts, quello meneghino, ha il focus puntato sull’informatica e sullo sviluppo dei software, a confermare che abilità tecniche e digitali oggi nel mondo del lavoro costituiscono un asset vincente.

Scuola e mercato del lavoro si devono allineare ancor di più, per far si che domanda e offerta siano più in sincronia. «È fondamentale, per un ragazzo che sceglie il percorso di studi, guardare oltre che alle proprie inclinazioni, alle vocazioni del territorio. E su questo fronte è decisivo il ruolo delle famiglie nell’aiutare i ragazzi a trovare la loro strada», conclude Marcolini. E l’altra freccia indispensabile nell’arco di un lavoratore è la conoscenza delle lingue. Insomma abilità 4.0 e curriculum per il quale non si abbiano difficoltà a varcare le frontiere sono due voci indispensabili per fare il proprio ingresso nel mondo del lavoro.

 

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