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La storia di Mig, quando l'organizzazione fa la differenza

Piccola ma regina di nicchia, risolve con l’aiuto della bresciana Becom la gestione dell'accresciuta mole di lavoro: servono nuove figure
Alla Mig, da sinistra: Claudio Bergamaschi, Alfredo Rebaioli, Augusto Piana e Sarah Bergamaschi - © www.giornaledibrescia.it
Alla Mig, da sinistra: Claudio Bergamaschi, Alfredo Rebaioli, Augusto Piana e Sarah Bergamaschi - © www.giornaledibrescia.it
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Di là dall’Oglio, nella Bergamasca. Storie che si replicano, aree industriali che si copiano, capannoni che dicono della comune passione per il lavoro. Bresciani e bergamaschi, bresciamaschi come li chiama qualcuno. Storie comuni, problemi comuni, anche soluzioni comuni.

Siamo alla Mig (Macchine Industrie Grassi). Macchine e impianti, per l’appunto, per l’estrazione degli oli dai semi oleosi, trasformazione degli scarti da macellazione e realizzazione di sistemi per biogas. Produzioni di nicchia. Macchine e impianti in grado di cavar il cavabile. Regina di nicchia. Nella stragran parte oli, per l’appunto. Cinque milioni di ricavi, una trentina di addetti. Mig non è un colosso ma, come detto, è regina di nicchia: al mondo saranno 4-5 a competere come lei. L’export oggi conta per il 30% ma i progetti sono di rafforzare gli sforzi in quella direzione. Il Sudamerica è un’area interessante, buona la Spagna, bene il Marocco con il suo olio di argan.

E negli ultimi tempi, in particolare, il lavoro sta crescendo e crescendo al punto che l’azienda si è trovata alle prese con la classica situazione da eccesso di crescita che impedisce di fatto di rispondere adeguatamente a tutte le richieste del mercato. Ma, se non rispondi, qualcun altro lo fa per te. E quindi che fare? Ottimizzare e snellire. Claudio Bergamaschi e Augusto Piana, i due soci della Mig, a quel punto hanno chiamato Alfredo Rebaioli della bresciana Becom. Il classico audit (gratuito) e poi la decisione di far partire un progetto di riorganizzazione ottimizzando i processi e snellendo le attività organizzative in chiave lean, snella per l’appunto.

In Mig, la Becom ha applicato un metodo di lavoro che è ormai collaudato e che alla base vede l’ascolto di tutte le figure aziendali così da disegnare le attuali funzioni di tutti e di capire il livello di preparazione. «Questo percorso - dice Rebaioli - ha mostrato alcune necessità di approfondimento formativo, facendo poi emergere in modo preciso la necessità di avere nuove figure professionali» e nello specifico: un progettista/disegnatore meccanico, un project engineer e un responsabile della produzione. È stato un lavoro, se riesco a dirla chiara, che ha un po’ ridisegnato l’assetto organizzativo.

Incasellare è meglio. Avendo ben chiaro di chi si avesse bisogno, è diventato più facile poi trovare figure professionali che si incasellassero chiaramente dentro il nuovo organigramma e questo - è il commento dei due soci - è stato un vantaggio, considerando che oggi non è facile trovare personale qualificato. Con una struttura organizzativa più solida, ci si può dedicare con maggior dedizione al mercato, al fare fatturato, a ideare nuovi ambiti d’intervento.

È ad esempio curioso, per noi della Bassa, sapere che si sta sperimentando un sistema di spremitura e triturazione sugli scarti in campo della raccolta del mais (èl mèlgas, alla brescian-bergamasca) per disidratarlo e quindi renderlo più idoneo a generare biogas. Lo stocco del mais (èl melgas, appunto) è la pianta regge la pannocchia. In molti casi, stocco e pannocchia vengono raccolti in campo per fare quello che si chiama trinciato (che poi verrà insilato e dato al bestiame per l’inverno). In qualche altra situazione, invece, si raccoglie la sola pannocchia e lo stocco viene scartato e lasciato in campo. Si torna in campo. E qui, appunto, si sta sperimentando la possibilità che lo stocco, passato nelle macchine della Mig, possa essere schiacciato, disidratato e quindi reso più adatto a trasformarsi in biogas. Una nuova frontiera, in qualche modo, che Mig sta sperimentando con il Cib, il Comitato italiano biogas che ha nel bresciano Angelo Baronchelli (Gruppo AB Orzinuovi) il proprio vice presidente.

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