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Intelligenza artificiale al Civile e una macchina rivoluzionaria

Un’interfaccia generata da neuroni artificiali trascrive la diagnosi dettata dal medico radiologo
Il prof. Roberto Maroldi, direttore di Radiologia Diagnostica con nuove macchine e software - © www.giornaledibrescia.it
Il prof. Roberto Maroldi, direttore di Radiologia Diagnostica con nuove macchine e software - © www.giornaledibrescia.it
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Un'interfaccia generata da neuroni artificiali che trascrive da sola la diagnosi dettata del medico. Un sistema che classifica in automatico tutte le informazioni registrate in passato e quelle nuove. n tempo reale. Risultato? Un database che permette di fare ricerca sulle patologie toraciche come prima non era mai stato possibile.

È in queste vesti che l'intelligenza artificiale sbarca per la prima volta all'Ospedale Civile. A fare da pioniere è il Reparto di Radiologia Diagnostica 2, dove da circa un anno è in funzione un sistema di classificazione automatica dei reperti radiologici realizzato da un gruppo di ricerca multidisciplinare che vede coinvolti docenti di Ingegneria e di Medicina dell'Università degli Studi di Brescia, in collaborazione con la Fondazione Bruno Kessler di Trento.

«Si tratta di un sistema basato su tecniche di apprendimento automatico - spiega il prof. Alfonso Emilio Gerevini, ordinario di Intelligenza artificiale, Machine learning e Data mining, coordinatore della ricerca per la parte ingegneristica -. Per ora ci siamo concentrati sulle tac per la neoplasia polmonare. Abbiamo addestrato la macchina facendole vedere molti esempi di referti annotati dai medici: in questo modo, ha imparato a riconoscere determinati parametri sintattici e semantici ed è in grado di restituire sul monitor il testo di un referto già classificato, che poi il medico deve validare».

In sostanza, funziona così: il radiologo osserva al monitor una tac toracica e la descrive parlando in un microfono; grazie a tecniche di elaborazione del linguaggio naturale, la macchina traduce le parole del medico e gli restituisce in tempo reale un testo in cui ha già esplicitato una serie di informazioni (secondo uno schema di classificazione programmato): se si tratta di un primo esame o di un follow-up, se il risultato è positivo o negativo, se c'è o meno lesione neoplastica, dove si trova la lesione e che tipo di lesione è. A quel punto, il referto e le altre informazioni estratte devono essere confermati, oppure modificati, dal radiologo.

Quali sono i vantaggi? «Ogni anno il Civile realizza fra Brescia, Montichiari e Gardone Valtrompia 400mila esami radiologici, di cui 5-6mila sono tac per problemi toracici - risponde il prof. Roberto Maroldi, direttore di Radiologia Diagnostica al Civile -. Finora i dati venivano archiviati in modo destrutturato. Questo sistema accelera i nostri tempi di lavoro, riducendo l'impegno del radiologo, e fornisce un database utilissimo per la ricerca e per valutare l'impegno organizzativo del reparto. Possiamo stabilire statistiche rilevanti anche per la politica sanitaria, per esempio sulla frequenza con cui sono stati richiesti i follow-up o su quanto spesso la diagnosi provvisoria è stata confermata dallo studio delle immagini».

 

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