GdB & Futura

Il teorema semplice: «Se insegni alla gente, poi la gente impara»

Incontro della Ingest al GdB. Persone e macchine possono connettersi (a certe condizioni)
  • L'incontro con Ingest in Sala Libretti
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«Persone e macchine, un’unica connessione». È un proposito, una linea d’azione inevitabile nel mondo 4.0. È stato anche il titolo di un incontro promosso dalla Ingest di Sarezzo in sala Libretti al GdB. Ovviamente, quando parliamo di connessione uomo-macchine si aprono almeno accezioni diverse: quella più strettamente tecnica (che riguarda gli attrezzi, le dotazioni tecnologiche necessarie) e quella, per così dire, che attiene al coinvolgimento delle persone, al loro convincimento nell’imboccare strade nuove e ovviamente nel dotarle, a loro volta, degli attrezzi che stanno dentro il cervello.

 

 

Non è un passo facilissimo. Viene in mente quando nei vigneti (un po’ di anni fa) si introdusse la cosiddetta vendemmia verde, dove bisogna tagliare dalla vite dei bei grappoletti (verdi, appunto) per lasciarne solo uno. Fagliela capire a chi da sempre vedeva nel numero dei grappoli la qualità del vino... E un po’ capita anche adesso nelle fabbriche. Ma, esattamente come in vigna, se spieghi le cose alla gente, se le coinvolgi, se spieghi loro che adeguarsi si deve, se gli dai gli attrezzi (la formazione), se poi gli ricordi che più la fabbrica si innova più futuro c’è per tutti, ebbene e infine, se si confeziona qualcosa di convincente la gente vien dietro, si appassiona. E impara.

E così abbiamo imparato anche noi all’incontro della Ingest che in sala ha portato la testimonianza di due aziende nelle quali ha inserito la sua tecnologia (nello specifico Microsoft Dynamics Nav e Mexal) con i problemi che le novità sempre comportano. Roberto Vanzini della Vanzisol di Sarezzo (lavorazione in conto terzi di tubi multistrato per impianti riscaldamento-condizionamento) e Carlo Galli della Itib Machinery di Paderno (produttrice di linee di estrusione tubi) hanno interloquito con Sonia Zanon (della Ingest), con i tecnici Ingest che li hanno seguiti (Dario Ghirardi ed Eloisa Mazzini) e con Giovanni Renzi Brivio, presidente e fondatore di Project Group.

Che accade in fabbrica quando arriva una novità coinvolgente come un nuovo software che scombussola abitudini consolidate? Il primo passo è far capire ai soci che la cosa serve: «Non ci porterà fatturato in più - diceva e ci ha detto Roberto Vanzini. Ma dobbiamo farlo (e l’abbiamo fatto) per dare un miglior servizio ai clienti e sperabilmente per avere qualche margine in più».

Automatizzare le commesse dal commerciale alla produzione, controllare i dati a bordo macchina, monitorare l’avanzamento delle commesse, migliorare la gestione degli ordini: questo - ha detto Roberto Vanzini - abbiamo ottenuto. In una parola: il 4.0 migliora la qualità della vita». D’accordo: ma chi sta sulle macchine o negli uffici come ha preso la novità? «Qualche diffidenza c’era. Ma poi tutto è stato accettato. Addirittura chi era restio al nuovo, poi reclamava perchè il tablet (nuovo strumento di lavoro) tardava ad arrivare».

Interessante anche l’esperienza in Itib Machinery. L’azienda - ha raccontatoCarlo Galli - ha approfittato di un turn over dei dipendenti (pensione) per «separare i dati dalle persone». Quindi ha introdotto Dynamics Nav consentendosi quindi «una personalizzazione delle macchine in base alle commesse; una razionalizzazione e standardizzazione dei processi e ottenendo quindi dati affidabili e rapidi». Prossimi obiettivi: completare i collegamenti con l’officina, lanci di produzione mirati, abbattere i costi».

 

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