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Il nuovo piano Impresa 4.0: incentivi più alti alle Pmi

Prevista una maggiorazione del 180% per investimenti fino a 500mila euro. Poi meccanismo a scalare
Automazione, digitalizzazione, analisi dei dati. Nuove  tecnologie entrano in fabbrica - © www.giornaledibrescia.it
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Che ne sarà del piano Industria 4.0 (oggi Impresa 4.0)? Andrà avanti, sì, no, e se sì come? Sul destino del 4.0 per ora ci sono supposizioni, indiscrezioni, dichiarazioni autorevoli in attesa di vedere il testo della nuova legge di Bilancio. E dunque, dando credito alle dichiarazioni del ministro Di Maio, il piano 4.0 continuerà con un focus particolare sulle piccole imprese.

Le indiscrezioni. Il piano andrà avanti per l’anno prossimo con possibilità di godere dei benefici con consegne fino al 2020 mantenendo il meccanismo dell’acconto del 20% da versarsi entro fine 2019. Ci saranno (così dovrebbe essere stando a quanto lasciato filtrare dal ministero dell’Economia) quattro aliquote di maggiorazione per l’iperammortamento (oggi era unica) differenziate in base al volume dell’investimento. Il beneficio sarà maggiore per gli investimenti più bassi e viceversa.

Le bozze. E questa sarebbe la novità più significativa ideata dal Governo per spingere le piccole imprese ad investire di più in chiave di digitalizzazione dei processi produttivi. Le bozze del nuovo piano (in attesa del definitivo via libera) indicano un iperammortamento con maggiorazione del 180% (oggi era al 150%) fino a mezzo milione di euro investiti, del 150% fra i 500mila euro e i 2 milioni, del 100% oltre i 2 milioni e fino a 10 e del 50% dai 10 ai 50 milioni.

Novità possibili anche per il superammortamento che oggi prevede una maggiorazione del 30% per i beni tradizionali. Il nuovo meccanismo ideato potrebbe considerare il complesso degli investimenti effettuati nell’esercizio e non sul singolo bene anche qui con un meccanismo a scalare che manterrebbe la filosofia di premiare chi fa gli investimenti più bassi. Nel caso di cumulo fra iper e superammortamento dovrebbe scattare il tetto di 30 milioni di investimenti.

Ci sarà la nuova Ires? Resta da vedere se quanto anticipato troverà conferma, così come si attende di capire se le agevolazioni per iper e superammortamento resteranno affiancate al progetto di ridurre l’Ires (dal 24 al 15%) per incentivare il reinvestimento degli utili. Sin qui il quadro ad oggi disponibile con tutte le cautela del caso, in attesa - ripetiamo - delle carte definitive. Sulla legge di Bilancio, come noto, per ora resta più d’un elemento di incertezza.

Ci si complica la vita? Naturalmente, per le aziende ma diremmo anche per l’intera economia nazionale, sapere che gli incentivi saranno rinnovati è una cosa positiva. L’industria nazionale ha dimostrato, dati alla mano, di aver colto l’opportunità offerta da Industria 4.0.Secondo il Politecnico di Milano, nel 2017 le aziende hanno investito circa 2,3 miliardi nelle tecnologie abilitanti.E’ un bel salto, ma continuiamo a restare indietro rispetto a Germani e Francia. C’è un dubbio: il timore è che un meccanismo semplice (due categorie di investimento, due livelli di ammortamento) si complichi. Adesso bisognerà capire se gli investimenti si sommano nell’anno o se valgono singolarmente. Vedremo.

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