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Qwarzo lancia posate e stoviglie monouso e prive di bioplastiche

La tecnologia utilizzata dalla società di Rovato garantisce un’alta sostenibilità del prodotto
Alcuni prodotti della Qwarzo - © www.giornaledibrescia.it
Alcuni prodotti della Qwarzo - © www.giornaledibrescia.it
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Da Rovato al mondo per un’alternativa reale alla plastica. Qwarzo, azienda leader nello sviluppo di coating (i rivestimenti) minerali completamente privi di plastica, ha ottenuto nei giorni scorsi l’ok da diversi brand internazionali, tra cui Unilever e Innocent, per l’utilizzo dell’innovativa tecnologia.

Il lavoro della società, che nel 2019 si è trasferita dal Lecchese a Rovato (in via Mezzana, a due passi dalla Sp11), ha consentito infatti di sviluppare la creazione di uno strato ultrasottile sulla superficie dei prodotti di carta, rendendoli completamente resistenti al calore, all’acqua e all’olio. In questo modo, viene quindi eliminata la necessità di rivestimenti plastici dannosi.

Lo scenario

Un cambio di paradigma che il mercato, italiano ma non solo, ha già dimostrato di apprezzare. Solo nel 2022, dallo stabilimento rovatese sono usciti 100 milioni di palette gelato e oltre 600 milioni di palette per il caffè o altri prodotti liquidi: numeri che per il 2023 si punta a superare ampiamente, anche grazie al via libera ottenuto in questi giorni dalle multinazionali più forti al mondo nel settore.

Stesso discorso vale per il fatturato. Come spiega il Ceo, Emiliano Caradonna, «nel 2022 il fatturato ha chiuso attorno ai 4 milioni di euro. Per quanto riguarda il 2023, ci aspettiamo di potere raddoppiare questo dato», arrivando quindi attorno a quota 8 milioni di euro. Lo stesso Caradonna si dice poi «entusiasta di avere ricevuto valida conferma e supporto da alcune delle marche più rispettate al mondo«. Un riconoscimento che segue quello arrivato nel 2019 dalla prestigiosa rivista internazionale National Geographic, che aveva consegnato alla società rovatese il primo premio nella categoria «World best solution against ocean plastic pollution», ossia la migliore soluzione trovata contro l’inquinamento da plastica negli oceani.

Sotto la lente

La tecnologia di coating minerale di Qwarzo riesce infatti ad affrontare le ataviche problematiche legate ai prodotti monouso, offrendo un’alternativa al tempo stesso pratica e sostenibile che soddisfa i più alti standard ambientali.

«Siamo orgogliosi – prosegue Caradonna - di guidare questa transizione e vedere sempre più player adottare e scalare la nostra innovazione, a partire dal fatto che i nostri prodotti possono essere riciclati almeno cinque volte: ridar vita ai prodotti monouso e minimizzare l’impatto ambientale è il nostro obiettivo». La validazione alla bontà del lavoro arrivata dai colossi internazionali del settore apre inoltre a Qwarzo le porte di diversi grandi gruppi, in particolare della cosiddetta quick restaurant chain, per l’adozione anche in fast food, locali, caffetterie e altro ancora di posate, bicchieri, palette, caffè, cannucce, piatti e tanto altro ancora: «una soluzione pratica e sostenibile – chiosa il Ceo di Qwarzo - per conformarsi alle ultime direttive sulla riduzione della plastica» e arrivare a una reale transizione alla carta.

La tecnologia Qwarzo - elaborata in capo a un decennio dal fondatore della società, l’ingegner Luca Panzeri – è realizzata a base di silice. Questo la rende priva di bioplastiche, acido polilattico (il cosiddetto Pla), amidi e altri materiali nocivi. Il rivestimento minerale si distingue sia dai tradizionali rivestimenti con polimeri plastici che da quelli organici, cercando di unire le qualità di entrambe queste soluzioni: pur essendo resistenti ad acqua e altri liquidi, palettine, piatti, posate e bicchieri (oltre a, potenzialmente, molti altri prodotti, non solo del monouso alimentare) mantengono infatti la loro riciclabilità intatta.

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