Dialèktika

La lüna la pàsa a belàze, una gemma nel Törölölö

Dopo 25 anni il capolavoro musicale di Charlie Cinelli torna a incantare
La luna piena ha ispirato Charlie Cinelli
La luna piena ha ispirato Charlie Cinelli
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«Che bèla la lüna staséra, / la pàsa a belàze a belàze, / la biösca söi cóp dele càse / e pàr che la i tènze d’arzènt». Se stasera il cielo non vorrà farci il dispetto di presentarsi tutto enteciàt di nuvole, alzate lo sguardo a cercare la Luna piena. Da che l’uomo è sulla Terra è una magia mozzafiato.

Se poi volete esagerare, cercate sul vostro telefonino la riedizione di quel capolavoro che era - e che è - il «Törölölö» di Charlie Cinelli: uno scrigno musicale che custodisce tutta la poesia del nostro dialetto. Un lavoro che ha segnato senza dubbio un punto di rifermento per quanti amano la parlata della nostra terra. Dentro quel disco - che oggi Charlie ripropone rimasterizzato e che a 25 anni dalla prima edizione torna a portare sui palcoscenici della nostra provincia - troverete un gioiello in più, che si aggiunge agli undici già regalati un quarto di secolo fa.

È proprio la canzone «Che bèla la lüna staséra» che porta la firma di Ferruccio Furri e Pellizzari e che nel «Törölölö» di 25 anni fa non c’era stata. Charlie la canta e la racconta. Così come racconta pure gli altri brani, dei loro testi, di come sono nati anche dall’incontro con Leonardo Urbinati, dall’amicizia con Massimo Pintossi, dal lavoro creativo assieme al fratello Piergiorgio, dal recupero di memorie familiari e popolari. Un disco da godersi - o da tornare a godersi per chi già lo conosceva - dalla prima all’ultima nota.

E intanto guardare in su. «Che bèla, che ciàra la lüna / la dórma compàgn de un gnarèl. / Gh’è argóta, Signùr, de pö bèl / lé sóta le stèle del cél?».

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