Economia

Superbonus: via al tetto Isee ma il «salva Brescia» è in forse

Nella notte seduta plenaria della Commissione bilancio: attesa per l’emendamento sugli edifici teleriscaldati
Il condominio Saturnio oggetto di ristrutturazione - © www.giornaledibrescia.it
Il condominio Saturnio oggetto di ristrutturazione - © www.giornaledibrescia.it
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Maxi emendamento sofferto. Dopo riunioni, summit tecnici, riformulazioni la quadra sul Superbonus, al momento di andare in stampa, non era ancora stata trovata. La seduta plenaria della Commissione bilancio, convocata nel pomeriggio è slittata alle 20,30, quindi posticipata alle 23,30.

Sulle modifiche alla Legge di bilancio sono puntati gli occhi di Brescia che attende di sapere se verrà consentito anche agli edifici allacciati alla rete del teleriscaldamento A2A di poter accedere al Superbonus.

La questione è stata più volte oggetto di approfondimenti sulle nostre pagine: l’uso di fonti rinnovabili da parte di A2A (accumuli, rifiuti, recupero di calore da acciaierie ecc.) nei mesi scorsi ha abbassato il «fattore di energia primaria» del teleriscaldamento di Brescia da 0,24 a 0,12, con un deciso miglioramento della classe energetica degli edifici che ne sono collegati, portandoli direttamente nelle classi più alte anche se sono un «colabrodo» sotto il profilo dell’isolamento termico. Il «nuovo «fattore di energia primaria» ha reso molto complicato, se non impossibile, il salto di due classi necessario per godere dell’agevolazione del 110%.

La soluzione trovata in Senato soprattutto grazie all’impegno del forzista Adriano Paroli e del penstastellato Vito Crimi, prevede di applicare - senza aumenti di spesa - il «fattore di conversione» in vigore precedentemente allo scorso giugno (cioè quello in vigore nel luglio 2020, quando è diventato legge il Decreto Rilancio). Soluzione che consentirà di sbloccare cantieri fermi (la sola Aler di Brescia ha bloccati progetti su 1.500 alloggi da riqualificare) e ridare slancio alla filiera dell’edilizia. Il senatore Paroli, segue da Roma la vicenda e invita alla cautela. E a chi gli chiede se nel maxi emendamento della maggioranza verrà inserita la delicata questione che tutela gli edifici teleriscaldati, fa sapere: «In Parlamento non c’è sicurezza fino a quando un emendamento non viene votato».

Dopo settimane di verifiche e conteggi per valutarne il costo, il ministero dell’Economia ha dato il via libera alle proposte di modifica alla legge di Bilancio richieste dalla maggioranza. Il tema più complicato riguardava la cancellazione del tetto Isee di 25 mila euro per le persone fisiche che effettuano lavori di efficientamento energetico e di messa in sicurezza degli edifici unifamiliari. L’emendamento amplia, dunque, per il 2022 la platea dei possibili beneficiari del maxi credito d’imposta sui lavori edili. Dovrebbe, invece, restare - il condizionale è d’obbligo - il vincolo del 30% di lavori completati entro il 30 giugno 2022.

Nell'ambito degli interventi di ristrutturazione è stata raggiunta un'intesa anche per innalzare da 5 a 10 mila euro il bonus mobili. E conferma per il bonus idrico, la detrazione per l'acquisto e l'installazione di sistemi di filtraggio dell'acqua (per uso potabile) che viene estesa a fine dicembre 2023. Oltre all'abolizione del tetto Isee i partiti chiedevano al Governo anche il rinnovo dell’incentivo per il fotovoltaico e l'allineamento dei lavori trainati con quelli trainanti, che sarebbero tutti scontati al 110%. Ma su questi punti, al momento di andare in stampa, non c’è ancora certezza.

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