LA SITUAZIONE
Per i cantieri edili una ripresa boom, ma manca il personale

Lavoro trainante: l’isolamento con cappotto detraibile al 110% - © www.giornaledibrescia.it
Adesso qui e ora! E aggiungo: se non qui dove? Prima della risposta una breve panoramica su quanto sta accadendo nell'edilizia, ovvero il settore che fino a un anno fa era più o meno in coma. Sta accadendo questo: la legge del Superbonus 110% sta avendo successo. Evviva. Al di là di qualche bischero che si è dilungato a questionare circa il fatto che non era il caso di sistemare il condominio perché - attenzione attenzione - «poi ci sarebbero stati i controlli», al di là di qualcuno, si diceva, in tanti hanno ben visto l'opportunità che si apriva (e che resta aperta, intendiamoci) per poter sistemare casa dal punto di vista del risparmio energetico e addirittura metterla a prova di terremoto, con il pieno contributo dello Stato.
E mancano perché, per l'appunto, l'edilizia sta tirando e badate, sta tirando non solo l'edilizia residenziale, ma anche quella delle opere pubbliche dopo che, senza grandi clamori, la ministra delle Infrastrutture uscente De Micheli ha firmato un accordo col sindacato a dicembre per tenere aperti i cantieri delle grandi opere pubbliche 24 ore al giorno per 7 giorni su 7. L'effetto è stato un po' quello di far assorbire a questi cantieri nuova manodopera. Ovviamente: altro evviva. E lo steso accordo entrerà in vigore non appena partiranno le altre opere pubbliche non appena arriveranno i fondi del Recovery Plan. Più o meno parliamo, fra l'uno e l'altro accordo, di circa 50mila nuovi addetti.
Che è una situazione paradossale a maggior ragione in presenza, prossimamente, di migliaia di licenziati che sono quelli, dio non voglia, che dovrebbero arrivare non appena non ci sarà più il blocco dei licenziamenti. E quindi assisteremo, ma non sarà la prima volta, alla singolare situazione di avere da una parte chi cerca tecnici ed operai e dall'altra chi cerca un lavoro.
A livello nazionale pare stia venendo avanti una sorta di strategia per il rientro dall'estero di parte almeno di questi addetti. Forse non tutti sanno che le società di progettazione e realizzazione di grandi infrastrutture italiane hanno una leadership a livello mondiale e quindi stiamo costruendo dighe in Olanda, la metro di Parigi, il porto di Marsiglia e l'alta velocità in Spagna. A stima pare siano 20 mila almeno gli italiani che stanno lavorando nei grandi cantieri europei. Domanda: quanti rientreranno?
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