Economia

Il 110% è un’opportunità anche per le 350 cooperative bresciane

Accordo con Ance-Confcooperative per facilitare l’accesso al bonus Deldossi: «Facciamo sistema»
Da sinistra Alessandro Scalvi, Massimo Angelo Deldossi, Marco Menni e Vincenzo Gaspari - © www.giornaledibrescia.it
Da sinistra Alessandro Scalvi, Massimo Angelo Deldossi, Marco Menni e Vincenzo Gaspari - © www.giornaledibrescia.it
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I vantaggi del superbonus 110% non sono dedicati solo alle «persone fisiche» ma anche alle cooperative «onlus», proprietarie in molti casi di edifici adibiti a sedi, centri assistenziali, scuole materne, case di riposo, mense, e altri luoghi con connotati ricreativi e sociali. A Brescia le onlus sono circa 350 su un totale di 700 cooperative, di cui 250 associate con Confcooperative. Alcune di loro hanno già manifestato interesse a sistemare o rinnovare gli edifici di cui sono proprietarie, altre potrebbero farlo nei prossimi mesi.

Per favorire questo processo e i suoi meccanismi, Confcooperative Brescia ha perfezionato un accordo con Ance, il collegio dei costruttori edili della nostra città. La convenzione, siglata dai due presidenti Massimo Deldossi e Marco Menni in via Foscolo, garantirà agli iscritti del sodalizio che riunisce le cooperative di avvalersi della consulenza e dell'esperienza di tecnici, progettisti, legali, fiscalisti e imprese edili dell'associazione dei costruttori, per fare affrontare con efficacia le non semplici procedure del superbonus a chi investe in antisismica o per il miglioramento energetico dei suoi edifici.

«Abbiamo promosso questa sinergia per consentire alle cooperative che investiranno di poter contare su interlocutori affidabili - hanno spiegato il presidente Menni e il vice Gaspari -. La normativa presenta più di una complessità, quindi il supporto dei professionisti del settore può essere utile a molti, anche per evitare di incorrere in sanzioni da parte dell'Agenzia delle Entrate e magari perdere lo sgravio del 110%». È utile ricordare che le Entrate saranno obbligate per legge a compiere accertamenti su un lavoro ogni cinque svolti.

Per i costruttori invece la parola d'ordine è «fare sistema». «L'interesse sull'argomento è grande - ha precisato Deldossi - ma applicare l'incentivo non è facile. Per questo è utile indirizzare cittadini e onlus su una strada sicura e controllata». A Brescia città - come precisato dal direttore di Ance, Alessandro Scalvi - «il superbonus interessa potenzialmente il 78% degli edifici, costruiti prima del 1980. In provincia la percentuale è del 73%, comunque alta». Deldossi ha anche voluto precisare che l'investimento per incentivare il settore edile da parte dello Stato «non è a perdere, ma è destinato a ripagarsi, perché fare da volando all'economia produce nuovi e più ampi business, da cui lo Stato poi attingerà per sostentarsi».

Stando ai dati riferiti dai costruttori infatti ogni euro investito in edilizia genererebbe quattro euro per il sistema paese, anche considerando che quasi tutti i principali settori manifatturieri sono legati in qualche modo a casa e mattone. I vantaggi che città e provincia avranno dalla sistemazione del patrimonio urbano privato si vedranno anche per la qualità dell'abitare, visto che rendere case e edifici più performanti dal punto di vista energetico vorrà dire garantirci un'aria meno inquinata dalle polveri sottili dei riscaldamenti.

A testimoniare l'interesse crescente verso l'incentivo statale, e la propensione che diventi un acceleratore di processi edili indispensabili a rendere più green il Bresciano, è l'adesione alla piattaforma di Ance, My Bonus Brescia. In un mese di operatività il riferimento web ha già attirato iscrizioni di 320 cittadini e 199 imprese, innescando 157 «dialoghi» e progetti in divenire per 15 milioni di euro.

 

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