Il mercato del lavoro è sempre più mobile

Le pratiche di avviamento al lavoro nel 2022 sono state 221.452, 2.853 in più rispetto alle 218.599 del 2021
Lavoro - © www.giornaledibrescia.it
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Strano anno il 2022 per il mercato del lavoro bresciano. Dopo un primo semestre in cui è continuata la fase di effervescenza, apertasi con la fine della fase acuta della pandemia, e il terzo trimestre in flessione, i dati relativi al quarto trimestre segnano un netto rallentamento. A conti fatti le pratiche di avviamento al lavoro nel 2022 sono state 221.452, 2.853 in più rispetto alle 218.599 del 2021, pari al +1,3%. Un dato che evidenzia una enorme mobilità del lavoro, sia in entrata che in uscita, se consideriamo che, nell’anno si sono registrate 215.960 cessazioni di rapporti di lavoro.

Le 214.452 pratiche di avviamento al lavoro registrate nel 2022 sono riferite a 165.578 persone, poiché in tempi di precarietà una persona può essere avviata al lavoro più volte nell’anno. Anche il numero delle persone avviate è in aumento rispetto al 2021, con un saldo di +3.258 teste, pari al +2%, con un rapporto tra pratiche di avviamento e persone avviate, nell’ordine dell’1,3, che ci indica quante volte viene avviata in media una persona nel corso dell’anno.

Chi sono le persone avviate al lavoro

In maggioranza le persone avviate al lavoro sono i maschi, 93.503, il 56,5% del totale a fronte delle 72.075 femmine (43,5%), con un incremento, rispetto all’anno precedente delle donne, che, nel 2021, rappresentavano il 41,6% del totale. Nel 2022 i lavoratori italiani avviati al lavoro sono stati 114.358, il 69% del totale, a fronte di 40.182 cittadini extracomunitari (24,3%) e di 10.958 cittadini comunitari (6,6%); valori che qualificano come migrante o comunque cittadino straniero oltre tre avviati al lavoro su dieci. Complessivamente, nel 2022, oltre la metà delle persone avviate al lavoro (51%) ha meno di 35 anni mentre le classi di età che comprendono gli over 50 contano oltre 29 mila persone, il 17,7% del totale, un dato peraltro in leggero aumento rispetto all’anno precedente.

Le tipologie di contratto

La maggior parte delle 221.452 pratiche di avviamento al lavoro in provincia di Brescia è riferita a prestazioni a tempo pieno (161.135, pari al 72,8%) ma assolutamente rilevante è la parte di avviamenti a tempo parziale (60.317 pratiche pari al 27,2%, una quota in aumento rispetto all’anno precedente dove comunque era nell’ordine del 25,7%. Un ulteriore aspetto, tutto da indagare della precarietà del lavoro. 

La maggior parte degli avviamenti al lavoro si realizza con contratti a tempo determinato, che sono stati oltre 130mila, il 58,9% del totale, a fronte di un 20,5% di avviamenti con contratto a tempo indeterminato (45.311 pratiche). Nel 2022 la quota di pratiche di avviamento al lavoro con contratti stabili o permanenti, si riduce a meno di un quarto del totale, il 24,8% ottenuto sommando tempo indeterminato e apprendistato. Per contro le pratiche di avviamento al lavoro riferite a contratti flessibili o precari ovvero: tempo determinato, somministrazione e contratti a progetto sono state il 75,2% del totale.

Peraltro, stando ai dati bresciani, nel 2022, mentre gli avviamenti al lavoro flessibili aumentano, rispetto al 2021, di 2.475 pratiche, quelli stabili si riducono di 378 unità. Con buona pace di tutte le chiacchiere sull’aumento del lavoro a tempo indeterminato. Va, tuttavia, segnalato, ed è certamente un dato positivo, l’aumento rilevante delle trasformazioni dei rapporti di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato, ben 15.839 nel 2022, a fronte delle 8.306 dell’anno precedente. 

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