In Lombardia si alza lo scontro e del rimpasto resta solo l’eco

Se ne è parlato talmente tanto e per talmente tanti mesi, che ora suona quasi come un ritornello stanco: il «sempreverde» rimpasto di Giunta a Palazzo Lombardia si è trasformato nell’argomento di riserva nei corridoi dei gossip. Non tanto perché l’ipotesi sia archiviata, quanto perché l’innesco non dipende per nulla dalla Regione: «Per info rivolgersi direttamente a Roma, prego» ironizza chi si aggira nelle stanze dei bottoni.
Cioè? Cioè tutto gira attorno a lui, l’uomo del Welfare: l’assessore che ha le redini della Sanità, Guido Bertolaso. O, meglio: tutto gira attorno all’eventuale incarico che il governo sembra (da mesi) a un passo dall’affibbiargli come commissario straordinario per la realizzazione del Ponte sullo Stretto. Se scoccherà quell’input, allora a cascata gli altri partiti si metteranno in moto per riposizionarsi, diversamente «nessuno vuole aprire quella porta».
Anche perché di questioni aperte in Lombardia – con una maggioranza imbrigliata in uno dei più smaccati giochi di equilibrismo interno – ce ne sono, eccome. Ad esempio, di qui alle prossime settimane, il centrosinistra intende portare in Aula una proposta sullo ius scholae. Il tentativo è palese: spaccare il fronte del centrodestra e mettere alle corde Forza Italia.
Quattro magagne sono poi già sul tavolo e il centrosinistra non fa che ricordarlo alla Giunta: il primo è l’affaire Autonomia, un tema carissimo alla Lega ma sul quale il Pd è deciso a non mollare la presa, come dimostrano le firme raccolte per mettere in moto il referendum del cartellino rosso. Ma questo 2024 sarà anche l’ultimo anno in cui l’attuale Programma regionale di mobilità (istituito dalla legge 6/2012) è in vigore: la sua durata è di otto anni e l’ultimo riporta il timbro del 2016. Un tema assai divisivo tra i due schieramenti opposti, quello dei trasporti, al quale se ne aggiunge un altro: la sanità. È vero: il piano socio-sanitario è approvato, ma restano aperte almeno tre questioni che, sul piano del duello politico, difficilmente smetteranno di fare rumore. Sono queste: il capitolo Case di comunità, quello dei fondi per le strutture ospedaliere e il fronte Centro unico di prenotazione. Ultimo grattacapo: le comunità energetiche, sponsorizzate e promosse, certo. Ma con un portafoglio che, nella pratica, è rimasto ultraleggero. E a ricordarlo alla Giunta, oltre agli avversari, ora sono anche i sindaci.
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