Politica

Forza Italia: «Ius scholae, il disegno di legge è in arrivo»

Il testo sarà in Aula entro l’inizio di settembre. Casasco: «I valori non si negoziano». Paroli: «Questa riforma va fatta»
Da sinistra, il senatore Adriano Paroli e il deputato Maurizio Casasco
Da sinistra, il senatore Adriano Paroli e il deputato Maurizio Casasco
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È vero, quella dello Ius scholae è «un’impresa» iniziata nella passata legislatura. Ma tirarla fuori ora come partito capofila, promettendo di tenere, pur nel confronto, la barra ferma (della serie: sul tema si può negoziare, ma non siamo disposti a farlo scivolare in un cassetto chiuso a chiave), è il segno che Forza Italia sembra starci sempre meno comoda in questo governo quando si parla di diritti.

In equilibrio

Tra giustizia, carcere, pensioni e ora lo snodo cittadinanza, quasi ogni giorno il partito di Antonio Tajani sembra stare in ansia, galleggiando in un sottile equilibrio tra i valori del Ppe a Strasburgo e la spinta a destra interna. Fatto sta che l’accelerata sullo Ius scholae sta facendo litigare azzurri e Lega, mentre Fratelli d’Italia cerca di buttare la palla in là e prende tempo.

Spiega l’on. Maurizio Casasco: «Il tema dei diritti dovrebbe essere insito in ogni programma di governo, perché rappresenta la storia della nostra nazione, dal diritto romano a Cesare Beccaria. Legare la cittadinanza al doppio percorso di scolarizzazione non significa regalarla, bensì legarla alla cultura, a usi e costumi che ti rendono parte di questa comunità nei fatti. E questi sono valori che Forza Italia è disponibile a condividere con chi ci sta, perché fanno parte del dna del nostro partito e questo è evidente in Europa».

Il responsabile del dipartimento di Economia dei forzisti aggiunge un altro tassello: «Legare questo percorso alla scuola è un tema di diritto ma è anche un tema di visione economica: noi siamo contrari all’immigrazione clandestina, ma a favore di quella regolare». E sulle scaramucce con gli alleati, Casasco taglia corto e ricalca le parole spese da Antonio Tajani: «La diversità di posizioni non fa che rafforzare la coalizione».

Il disegno di legge

Non hanno intenzione di cedere, gli azzurri: entro l’inizio di settembre il disegno di legge sarà presentato sia al Senato sia alla Camera, con una proposta aperta sul numero di annualità necessarie all’interno del ciclo di studi. Lo certifica Adriano Paroli, che con risolutezza esplicita: «Si aprirà un tavolo con la maggioranza: lo Ius scholae è un tema che abbiamo posto e su cui andiamo avanti, perché è una questione di giustizia».

Per il senatore sono due le questioni chiave: «La legge sulla cittadinanza va rivista, non possiamo pensare di non affrontare il tema. E va data una risposta nel breve-medio periodo basandosi su proposte serie: è una priorità per tanti ragazzi, che sono i compagni di banco dei nostri figli e che, oggi, pur avendo le stesse capacità non possono partecipare, ad esempio, all’Erasmus».

Ma per Paroli è indispensabile agire anche su un secondo fronte, che bolla come inaccettabile: «Sulla carta, oggi chi è nato nel nostro Paese da genitori stranieri, a 18 anni diventa italiano. Il punto è però che questi ragazzi attendono poi anche per sette-otto anni a causa di una burocrazia che, di fatto, nega un diritto: è ingiusto, bisogna ridurre l’attesa a sei mesi al massimo».

Paroli però tiene anche a ricordare che, «a differenza di molti altri Stati, nel nostro Paese tutti i cittadini che non hanno la cittadinanza hanno pressoché la totalità dei diritti essenziali e non». E se ai suoi alleati ricorda che «ci sono i temi programmatici, ma ci sono anche questioni che vengono poste in corsa», alle opposizioni dice: «La sinistra è sempre sgradevole e scorretta, forse perché è abituata a non portare avanti le proprie idee: nei nove anni in cui è stata in maggioranza non ha fatto nulla. Ma il centrodestra intende governare per almeno dieci anni».

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