Da Taylor Swift a Kanye: i sostenitori di Harris e quelli di Trump

Lo show-biz, l’industria dello spettacolo, è da sempre attivo testimone della campagna elettorale per la presidenza degli Usa. Con forte ispirazione Democratica per ciò che attiene Hollywood e la produzione televisiva, con qualche equilibrio in più negli ambienti musicali e teatrali.
Il film su Trump
Una riprova è l’uscita – l’11 ottobre negli Usa dopo anteprime a vari festival; il 17 in Italia – del film «The Apprentice - Alle origini di Trump» scritto da Gabriel Sherman (già sceneggiatore di «The Loudest Voice», serie sulla caduta per molestie sessuali di Roger Ailes, boss della repubblicanissima tv Fox) e diretto dall’iraniano Ali Abbasi.
L’uscita americana si è concretizzata dopo uno stallo distributivo che pareva non sbloccarsi e ha incassato finora 3,2 milioni di $ nel mondo (di cui 2,4 negli States). Trump l’ha definito «falso, senza classe, un colpo basso diffamatorio politicamente disgustoso».
Cosa sono gli endorsement
Certo è che attorno alle 60esime presidenziali del 5 novembre c’è una serie di «endorsement» (sostegno, appoggio ufficiale) all’uno o l’altro candidato. Non senza momenti polemici e/o grotteschi. Anche perché non tutto è così lineare.
I media Usa sottolineano come le star si spendano apertamente, ma le aziende produttive che stanno dietro di loro, pur spesso schierandosi, lo fanno con più prudenza. Alienarsi Trump, che vede la politica come un fatto personale, può essere pericoloso: a «The Apprentice» ha augurato-vaticinato un flop d’incassi, lamentandosi che «a quella feccia umana si sia permesso di fare tutto ciò che volevano». Che in molti ambienti creativo-produttivi ci sia timore di una vittoria di Trump è noto; pur se delle scelte fiscali della gestione trumpiana beneficiarono molte aziende dell’intrattenimento.
I pro-Harris
In linea generale il fronte pro-Harris vanta nomi più celebri in tutto il mondo, mentre i pro-Trump sono talora fenomeni più locali. Per stare solo agli endorsement ufficiali, pro-Kamala è la potentissima pop star Taylor Swift, di cui Trump s’era fatto beffa diffondendo immagini generate da Intelligenza artificiale in cui lei sembrava sostenerlo.
C’è poi il Boss del rock, Bruce Springsteen, che ha definito Trump «il più pericoloso candidato mai esistito». E ancora: la più potente conduttrice tv, l’afroamericana Oprah Winfrey; e la cine-star George Clooney. Ma pure Sigourney Weaver (la Ripley di «Alien»), ritirando il Leone alla carriera alla Mostra di Venezia, ha detto: «Pensare d’aiutare l’ascesa di Kamala Harris mi fa felice: sono entusiasta di lei».
Né mancano le polemiche: Jimmy Kimmel, conduttore dell’omonimo talk show ha smentito Trump che in un’intervista sosteneva che Kimmel, secondo lui un perdente, l’invitava spesso e addirittura lo aspettava sul marciapiede fuori dallo studio tv: «Forse mi confonde con Stormy Daniels – ha ironizzato il conduttore citando la porno-star per il cui silenzio prezzolato Trump è a processo –: è stato qui 3 volte in 22 anni. E certo non l’aspettavo all’ingresso».
C’è andato giù duro invece Dave Bautista («Guardiani della Galassia»): dopo un Instagram in t-shirt pro-Harris ha detto che Trump «usa più trucco di Dolly Parton» (78enne famosa country-singer) ed è «uno str...tto piagnucoloso».
I pro-Trump
Quanto ai pro-Trump, l’elenco conta big del rap come Kanye West, 50 Cent e Lil Wayne; la protagonista di reality show Amber Rose; il cantante Kid Rock che ha detto: «Mi piace quel figlio di...: gli piace vincere. Lo voglio in squadra». E l’attrice Roseanne Barr (anni fa licenziata dalla sua serie tv comica per un tweet razzista); nonché l’ex wrestler Hulk Hogan.
@abcnews Hulk Hogan stole the show at the final night of the RNC — taking off his shirt while screaming, "they tried to kill the next president of the United States. Enough was enough." #rnc #hulkhogan #trump #abcnews
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Dunque il «votate il mio candidato preferito» tiene banco, tanto che Billboard, rivista-cult della musica, sta pubblicando l’elenco aggiornato di musicisti pro-Harris e pro-Trump. Insomma, lo show-biz fa il tifo.
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