Passione Meteo

La burrasca di Ferragosto arriva sempre più tardi

Le statistiche confermano che l’estate, in media, dura di più: ecco l'analisi dell'esperto Pierluigi Randi
Un fulmine sulla nostra città, fotografato dal colle di San Giuseppe
Un fulmine sulla nostra città, fotografato dal colle di San Giuseppe
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In passato i Bresciani, e non solo, erano abituati alla cosiddetta «burrasca» di Ferragosto, che rappresentava un appuntamento quasi immancabile. Pioggia, vento e temperature in brusca diminuzione segnavano la fine della grande calura estiva, che poi poteva tornare, ma molto attenuata. Con il passare degli anni il declino della stagione calda è stato posticipato, come conferma un’interessante statistica proposta dall’esperto Pierluigi Randi, che ha analizzato i dati della Romagna ed ha riscontrato una tendenza molto chiara: negli anni Sessanta la «burrasca» arrivava mediamente il 15 agosto, negli anni Ottanta verso il 20 agosto e negli anni Novanta il 24 agosto. Nel decennio 2001-2010 si è verificato un ulteriore slittamento al 30 agosto, per poi arrivare al 31 agosto nel periodo 2011-2020.

I dati parlano chiaro: in media le ondate di caldo durano di più e quest’anno, purtroppo, non ha fatto eccezione, come dimostrano le temperature eccezionalmente elevate raggiunte questa settimana. Abbiamo addirittura battuto alcuni record storici, relativi alla terza decade di agosto ed è stata scritta una nuova, triste pagina di storia meteorologica.

Ora, in ritardo rispetto alla consueta tabella di marcia, è tutto pronto per un brusco cambio di rotta, favorito dall’ingresso di una massa d’aria piuttosto fresca, che tra domenica e lunedì favorirà un deciso calo termico in tutto il Nord Italia. Sarà il primo, vero segnale del declino estivo: forse il caldo potrà tornare anche in settembre, ma di certo le temperature rimarranno ben lontane dai picchi raggiunti nei giorni scorsi.

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