Passione Meteo

Caldo da record a Brescia: weekend di Natale con temperature da fine aprile

A dicembre in città non erano mai stati superati i 18 gradi: siamo di fronte a un evento storico
CLIMA, IL BIENNIO PIU' CALDO DI SEMPRE
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Una nuova pagina di storia meteorologica è stata scritta. La giornata di ieri è entrata a pieno titolo negli annali, dato che ci ha regalato, nostro malgrado, le temperature più alte mai raggiunte in dicembre dall’inizio delle rilevazioni, ovvero dal secondo Dopoguerra.

Per quanto riguarda la nostra città il precedente record, pari a +18,0°C, risaliva al pomeriggio del 17 dicembre 1989, e ieri è stato ampiamente battuto: nel primo pomeriggio l’osservatorio dell’istituto Pastori ha misurato un picco di +19,4°C. Non è stata da meno la stazione meteo di Ghedi: in questo caso il record, sempre datato 19 dicembre 1989, era di +17,0°C e ieri la massima ha toccato i +18,4°C.

Si tratta di temperature in linea con le medie di fine aprile, a conferma di un’anomalia che non può essere ridotta a un piacevole assaggio di primavera fuori stagione. Stavolta siamo di fronte a qualcosa di molto più serio. Il tepore che ieri ha scaldato la pianura bresciana, dal punto di vista meteorologico, dev’essere considerato un evento storico, dato che le temperature hanno raggiunto picchi senza precedenti per quanto riguarda il mese di dicembre: se pensiamo che gli archivi di Brescia e Ghedi ventano oltre settant’anni di dati, i nuovi record assumono contorni ancor più preoccupanti.

Il vento di Föhn, protagonista nella giornata di ieri, di per sé non rappresenta un fenomeno insolito. Lo stupore è legato ai picchi termici raggiunti in molte zone della provincia e purtroppo, previsioni alla mano, non è finita qui, anzi: ci aspetta un fine settimana dal sapore pienamente primaverile, con la concreta possibilità di stabilire nuovi, inquietanti record di caldo.

Tra Natale e Santo Stefano le temperature diminuiranno gradualmente, ma non potremo parlare di irruzioni fredde vere e proprie: si tratterà solo di una parziale attenuazione delle anomalie, che in ogni caso rimarranno marcate, con minime e massime ben oltre la media del periodo. L’inverno, per il momento, rimarrà irriconoscibile, e per un possibile cambio di rotta, salvo improbabili sorprese, dovremo attendere il nuovo anno.

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