Passione Meteo

Caldo anomalo? Ormai siamo assuefatti

Riccardo Paroni
Anche le temperature fuori norma sono diventate abitudine: mancano punti di riferimento
Alberi in fiore in questa calda primavera
Alberi in fiore in questa calda primavera
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Fra i tanti effetti dell’aumento delle temperature avvenuto nell’arco di pochi decenni, possiamo annoverare anche una sempre più diffusa assuefazione al caldo anomalo. Ormai siamo talmente abituati a rilevare temperature superiori alla media che abbiamo perso ogni punto di riferimento.

Il mese di marzo

Il mese di marzo da poco concluso ci offre un esempio lampante: per molti è stato un mese fresco, per alcuni addirittura freddo. A queste riflessioni si accompagnano spesso pesanti lamentele relative a vari aspetti della vita quotidiana (in realtà del tutto normali per il periodo): qualcuno si è stupito di dover accendere il riscaldamento, altri hanno fatto notare la necessità di indossare abiti pesanti al mattino, e così via. Poi, per fortuna, ci sono i dati, che ci permettono di sgombrare il campo da ogni possibile equivoco. È stato un mese di marzo freddo? No. Beh, sarà stato almeno fresco. Nemmeno. Nella media? Siamo ancora fuori strada. Secondo i dati della stazione meteorologica di Ghedi è stato addirittura il quinto mese di marzo più caldo dell’intera serie storica, iniziata nel lontano 1951.

Le anomalie termiche della prima decade di aprile (dati Ghedi) - © www.giornaledibrescia.it
Le anomalie termiche della prima decade di aprile (dati Ghedi) - © www.giornaledibrescia.it

Ebbene sì. Ormai molte persone sono assuefatte al caldo anomalo, non c’è altra spiegazione. Si stupiscono di fronte alle rare parentesi di normalità e considerano fresche temperature che sono invece superiori alla media. Anche la prima decade di aprile ci permette di trarre le stesse conclusioni: complessivamente è stata più calda della media. In questo periodo sarebbe del tutto normale svegliarsi con minime intorno ai 7-8°C, per poi raggiungere i 17-18°C nel pomeriggio. La media di Ghedi, relativa alla seconda decade di aprile, va dai +7,0°C di minima ai +18,4°C di massima, per poi salire, nella terza decade di aprile, a +9,4°C di minima e +20,4°C di massima.

Forse qualcuno penserà che siano medie datate, magari relative alla prima metà del Novecento, ma non è così. Si tratta di dati molto recenti, calcolati sulla base delle rilevazioni effettuate nel trentennio che va dal 1991 al 2020. Il clima cambia così velocemente che non ha più senso fare riferimento a serie storiche troppo lontane, ma anche aggiornando continuamente i punti di riferimento il risultato non cambia: rilevare temperature superiori alla media è diventata una spiacevole abitudine, che ha stravolto anche le nostre percezioni.

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