Outdoor

Tutto quel che c'è da sapere prima di fare canyoning

Sono numerose le possibilità che offre il territorio bresciano per gli appassionati di questo sport immersivo nella natura
Camminare nel greto di un torrente
Camminare nel greto di un torrente
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Camminare nel greto di un torrente, tuffarsi e nuotare all’interno di pozze profonde e smeraldine, lasciarsi trasportare dall’acqua sulla roccia scivolando su toboga naturali, calarsi utilizzando una corda lungo le cascate. Sono queste le situazioni più frequenti nelle quali ci si imbatte nel corso di un’uscita di torrentismo (o canyoning), attività outdoor che si realizza nella discesa delle forre (o canyon).

A contatto con la natura
A contatto con la natura

È la natura ad avere creato queste spettacolari forme, rappresentate da profonde incisioni realizzate dall’azione di scavo dell’acqua tra alte pareti di roccia, in alcuni casi molto ravvicinate, al punto che anche i raggi del sole non sempre riescono ad entrare. Praticare il torrentismo significa impegnarsi in un’esperienza che ha risvolti sportivi, regala momenti di piacevole divertimento a contatto con l’acqua, propone occasioni di scoperta di ambienti naturali carichi di fascino.

Esplorazione

La definizione di sport estremo con la quale viene talvolta ancora bollato (spesso da chi non ha mai messo piede in una forra) non è corretta, dato che il canyoning ha mosso i suoi primi passi con spirito esplorativo, e ha visto sviluppare nel corso della sua storia conoscenze dell’ambiente, attrezzature dedicate e manovre per progredire che tendono a ridurre al minimo i rischi.

Nel corso di queste settimane dell’anno il torrentismo attraversa il periodo in cui viene più intensamente praticato. All’attività degli esperti che si muovono in maniera autonoma in tutte le stagioni si affianca quella di chi decide di farsi accompagnare per trascorrere qualche ora di frescura e divertimento, ammirando per la prima volta contesti naturali di rara suggestione.

La progressione in forra è imposta dall’andamento del torrente, e non va in alcun modo affrontata senza adeguata esperienza. Ogni situazione va affrontata nel modo corretto, che si tratti di camminare su pietre scivolose, calibrare i tuffi o impostare manovre di corda che consentono di superare salti di varia altezza. Accompagnatori qualificati e professionisti come le guide alpine sono in grado di valutare la portata di un corso d’acqua, si informano sulle previsioni meteorologiche, conoscono le eventuali vie di fuga e i sentieri di accesso, mettono a disposizione le necessarie dotazioni personali (muta, casco, imbragatura, calzature specifiche), e conducono la discesa di un canyon con tutte le procedure di sicurezza più adeguate. Un professionista qualificato sarà in grado di proporre a ciascuno, bambini compresi, la discesa più indicata.

Guida all'equipaggiamento

Non importa il quanto ma il come. Brescia offre molte possibilità per gli appassionati di torrentismo, uno sport immersivo nella natura, che comporta al contempo rischi se non ci si affida a guide esperte e ad una attrezzatura adeguata.

«Affidarsi alla guida alpina è fondamentale. Non è certo il caso di muoversi in autonomia quando si sta parlando di canyoning o torrentismo - spiega fin da subito Matteo Massardi, appassionato, nonché titolare di Gialdini, lo storico negozio di articoli sportivi -. Così come è altrettanto importante non sottovalutare i materiali. Nel canyoning ci sono tantissime variabili e tantissimi passaggi delicati. I fondali del torrente variano spesso, ci sono tuffi da fare, mirando sempre verso la schiuma della cascata che indica il punto più profondo, ci sono passaggi tecnici. Servono attrezzature specifiche».

Casco e attrezzatura sono indispensabili per praticare il canyon - © www.giornaledibrescia.it
Casco e attrezzatura sono indispensabili per praticare il canyon - © www.giornaledibrescia.it

Dalla muta - particolarmente robusta, al fine di assorbire gli impatti, di resistere agli stress causati dallo sfregamento delle corde e dagli urti contro le rocce -  all’imbragatura, alle scarpe. «Per il torrentismo vengono utilizzate tute molto spesse - spiega Massardi -, accompagnate da un’imbragatura che è ben diversa rispetto a quella utilizzata, ad esempio, da chi pratica la scalata. Si tratta di strumentazioni dotate di una sorta di cuscinetto posizionato all’altezza del sedere che consente lo scivolamento e che protegge ulteriormente dagli urti. È consigliato anche l’utilizzo di calzature drenanti per garantire la massima traspirabilità e un ottimo grip».

Imprescindibili il caschetto, in questo caso va benissimo utilizzare la stessa attrezzatura dell’arrampicata, e le corde, per affrontare i punti più pericolosi ed esposti del tragitto. È anche consigliato l’utilizzo di guanti: vanno benissimo quelli da ferrata o i guantini da ciclista per garantire la massima sensibilità nella presa. «È fondamentale - rimarca Massardi - affidarsi a persone qualificate. Si tratta di uno sport bellissimo ma stancante. Spesso si sta letteralmente con l’acqua alla gola per molto tempo».

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