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Scalo Sogni, prosegue il viaggio in Caucaso di Ettore Campana

Ruggero Bontempi
L’avventuriero bresciano sta affrontando la terza tappa del suo progetto dedicato ai bambini ricoverati nel reparto di Oncoematologia Pediatrica del Civile: in questi giorni ha pedalato su montagne affascinanti e scomode
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    Scalo Sogni, il viaggio in Caucaso di Ettore Campana prosegue - © www.giornaledibrescia.it
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Le montagne del Caucaso sono selvagge e affascinanti, ma anche scomode e faticose da attraversare. Sintetizziamo così l’esperienza in viaggio in bicicletta e con gli sci vissuta da Ettore Campana in questi ultimi giorni.

Dopo la prima metà dell’avventura, caratterizzata da un anomalo caldo e da condizioni meteorologiche stabili, adesso è arrivata un'intensa perturbazione con il suo carico di pioggia e di neve. Le decisioni da prendere in tali circostanze ambientali non sono state semplici, e hanno visto Campana optare per il mantenimento del programma originario che prevedeva di dirigersi verso le montagne della regione del Kazbegi.

Dopo avere abbandonato le campagne Ettore ha quindi iniziato a risalire valli verdeggianti, lungo una traccia che dovrebbe consentigli di evitare il traffico, e che si è invece rivelata in breve tempo una carrozzabile in pessime condizioni, trasformata in una pista di fango impraticabile. Non è bastato al nostro ciclo-avventuriero togliere i parafanghi per eliminare l'attrito, dato che il fango è così tanto da generare una vera e propria colla che impedisce di fare scorrere le ruote.

La bici è diventata pesantissima e non si riesce a spingerla anche a causa delle scarpe che non hanno presa sul terreno. Nel pieno della frustrazione Ettore ha lanciato un grido di sofferenza che ha risuonato nella valle. Dopo 10 minuti, come per miracolo, due giovani contadini sono spuntati dal nulla e l’hanno aiutano a sollevare la bici di peso lungo la pista di fango.

È servita mezz’ora buona per uscire, in tre, da questa scomoda situazione, e per riprendere a pedalare su asfalto lungo una strada molto trafficata e percorsa da numerosi camion. Dopo avere pedalato per 7 ore sotto la pioggia, superando dislivelli importanti, Ettore ha raggiunto la località di Gudauri a 2200 metri di altitudine, dove tramite conoscenze ha trovato un luogo per il pernottamento.

La neve è poca ma la voglia di rimettere gli sci è tanta. È quindi ripartito per salire tre belle cime: Kubedi (3006 metri), Sadzele West Peak (3258 metri) e Sadzele (3307 metri). Su quest’ultima è stato colto da una tremenda bufera con venti forti, neve ed anche fulmini, nella quale ha potuto fare rientro utilizzando il GPS in condizioni di white out. Il maltempo permane, ma il viaggio di Ettore prosegue verso la località di Kazbegi.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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