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Nel blu dell'oceano, Alice studia per diventare sub

La 28enne di Manerbio oggi vive in Messico, a Playa del Carmen, dopo aver girato il mondo come animatrice
Alice Tirelli, 28enne di Manerbio che oggi vive in Messico - © www.giornaledibrescia.it
Alice Tirelli, 28enne di Manerbio che oggi vive in Messico - © www.giornaledibrescia.it
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Alice, 28 anni, è una viaggiatrice esperta alla scoperta delle meraviglie del mondo. Originaria di Manerbio, oggi vive a Playa del Carmen, in Messico, dove è arrivata per poter portare a compimento il percorso neper l’ottenimento dei brevetti da sub e diventare così istruttice.

Tra un colpo di pinna e l’altro, Alice ha iniziato a lavorare come guida snorkeling a Playa del Carmen, un impegno che, tuttavia, non le permetteva di proseguire lo studio per brevetti. La 28enne ha così scelto di collaborare con un bed end breakfast, il Casa Ticul, che ha un partnership con Alpitour e B&bravo.

La passione per i viaggi Alice l’ha coltivata fin dalle medie, grazie a un’amica che l’ha consigliata nel momento cruciale della scelta della scuola superiore. «A me - scrive Alice - è sempre piaciuto viaggiare. Ho frequentato l'Istituto scolastico ad indirizzo turistico Einaudi di Cremona, che mi ha portata a questa meravigliosa vita. Poco prima dell’esame di maturità - prosegue - mi sono imbattuta nella frase di un’azienda: "Stars nati x animare". Guardando quel sito ho avuto la sensazione di essere in un altro mondo. C’erano foto di posti da sogno, ragazzi sorridenti e con la voglia di vivere e una frase che mi catturò: "Se vuoi vivere e lavorare in posti da sogno come questi ragazzi clicca qui: lavora con noi!". Ho mandato la mia candidatura e dopo un colloquio mi hanno presa».

Alice si è messa in gioco e appena maggiorenne è partita facendo l’animatrice a Marsa Matrouh, in Egitto, poi sono arrivati Repubblica Domenicana, Sharm el Sheik, Capo Verde, Madagascar, Creta, Rodi, Naxos, Palma di Majorca, Marsa Alam e le Maldive, dove ha scoperto la passione per le immersioni subacquee che l'hanno portata, con zainetto in spalla, in Messico.

«Dove lavoro ora, a Playa del Carmen, mi occupo di assistenza, food and beverage, escursioni, aeroporto. Praticamente - dice - sono un punto di riferimento per tutti gli italiani che vengono in vacanza qui. Ammetto che la mia giornata non è sempre uguale alle altre, ho la possibilità di fare un lavoro che varia di continuo e così, dopo aver fatto colazione nell’hotel e consulenza, ci sono mattine dove svolgo lavoro di scrivania e altre dove il mio ufficio è l’immenso oceano, o giorni durante i quali, insieme agli ospiti condivido le visite ai luoghi del posto come Chichen-Itza, Isla Mujeres, Koba, Cenote, Contoy e molte altre».

Alice è rimasta affascinata dalla vastità della natura e dalle diverse sfumature del Messico, così grande che ogni suo ambiente riserva qualche bella scoperta. «I messicani - continua Alice - sono tranquilli, sorridenti, senza ansie e non a caso con la loro frase "no pasa nada" (non fa niente, ndr), riescono ad avere un equilibrio e una pace interiore che noi italiani, soprattutto noi bresciani, non abbiamo. All’inizio non è stato facile abituarmi ai loro ritmi pacati, ma con molta pazienza e sempre con il sorriso stampato in viso, sono riuscita a superare un altro limite mentale; perché qui sono tutti sereni e tranquilli, non esistono persone frettolose, sia nel lavoro che nella vita quotidiana. Ciò che non si riesce a fare oggi, si fa domani».

Alice si trova in Messico e sono risapute le tensioni verificatesi con l’elezione di Donald Trump, presidente degli Sati Uniti e, come racconta la bresciana, se a un messicano si chiede cosa ne pensi di Trump, lui con il sorriso risponderà: «No pasa nada que hace lo que quiere», che tradotto suona «non fa nulla, che faccia quel che vuole!».

Un’altre peculiarità che Alice ha scoperto vivendo in Messico riguarda la «quincena», la paga dei lavoratori dipendenti: «Quando un dipendente riceve lo stipendio, il giorno seguente non si presenta al lavoro! Come mai? Semplice. Deve andare a divertirsi con la cosiddetta quincena, ossia una parte dello stipendio mensile, che viene diviso in 2 tranche di 15 giorni cadauna, ecco perché quincena. Il datore di lavoro non licenzia i suoi dipendenti, perché è diventata un’abitudine comune a tutti fare così».

Dell’Italia, ad Alice, non manca la ripetitività del fare sempre le stesse cose, anzi: vivere un’esperienza all’estero secondo lei è importante, perché favorisce il contatto con altre culture e permette di vedere il mondo con occhi nuovi. Esperienze che aiutano nella crescita umana, sperimentata con la scoperta di sapori, di culture, di usi e costumi nuovi e incontri con persone che, nel bene o nel male, sono sempre d’aiuto.

Ad Alice mancano la mamma, il papà, il fratello, i nonni, le zie, i cugini perché anche se sono abituati al suo essere «vagabonda», a volte la nostalgia per gli affetti si fa sentire parecchio e lei vorrebbe avvicinarsi ai suoi cari, le piacerebbero le Canarie, e magari crearsi una famiglia, ma la frizzante bresciana ha ancora molto da fare dell'altra parte del globo e per ora ci aspetta tutti in Messico!

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