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La famiglia Corradi alla maratona di New York: «Ci godremo l’atmosfera»

Francesca Marmaglio
Monica, i figli Jacopo e Enrico e i nipoti Carlotta e Federico parteciperanno alla corsa nella Grande Mela: «Non vediamo l’ora»
La famiglia Corradi ieri dopo l'arrivo al JFK di New York - © www.giornaledibrescia.it
La famiglia Corradi ieri dopo l'arrivo al JFK di New York - © www.giornaledibrescia.it
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Fare la Maratona di New York è il sogno di molti, realizzarlo è per pochi, ma riuscirci insieme alla propria famiglia è quasi per nessuno.

A farcela quest’anno, direttamente da Brescia, è la famiglia Corradi: Monica con i figli Jacopo e Enrico e i nipoti Carlotta e Federico. In realtà per la Grande Mela sono partiti anche consorti e bambini, ma ad indossare le scarpe da corsa saranno solo loro cinque: «Per me è la terza Maratona di New York – racconta Monica Corradi –. La prima volta all’arrivo ho dovuto mettere i piedi nel ghiaccio: è una maratona dura perché ci sono parecchi sali e scendi, soprattutto nell’ultima parte del percorso, quando le forze che restano sono poche. Quest’anno non volevo farla, ma mia nipote Carlotta e i miei due figli mi hanno convinta: volevano fare questa esperienza con me, come avrei potuto dire di no? Non siamo atleti, e non abbiamo certo la velleità di fare chissà quali tempi – continua Monica –, ma ci godremo l’atmosfera, la gente. Le persone si accalcano lungo il percorso e ti incitano fino alla fine, sono davvero lì per ognuno dei partecipanti: è uno degli eventi più importanti per la città e diventa tutto ancora più magico».

Alla sua prima maratona la nipote Carlotta: «Ho cominciato a correre perché vedevo zia Monica farlo e stare bene – racconta la giovane bresciana –. Ho cominciato e non ho più smesso. Sono una persona competitiva, ho appena passato un infortunio, non potrò sforzarmi troppo, ma ci proverò a correre come si deve. Quindi per prima cosa spero di arrivare al traguardo, ma soprattutto non vedo l’ora di vivere questo momento con la mia famiglia. Sarà importante averli vicino perché ci potremo sorreggere nei momenti di difficoltà».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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