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Ischgl. Nell'«Ibiza delle Alpi» la neve accende la movida

Un comprensorio con 238 km di piste e impianti all'avanguardia E la giornata non finisce mai tra «après-ski», pub e discoteche.
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C'è solo un luogo nelle Alpi dove la passione per lo sci e per le discese sfrenate s'incontra con la mondanità e la movida notturna. Si chiama Ischgl, piccolo villaggio del Tirolo austriaco, nella valle di Paznaun, incastonato nel meraviglioso gruppo del Silvretta.
Una località in Italia conosciuta da pochissimi, e la difficoltà a pronunciarne il nome (la g non si pronuncia) certo non aiuta. Ma Ischgl è un vero paradiso per gli appassionati dei sport invernali. A dirlo sono i numeri: 238 chilometri di piste perfettamente innevate; 41 impianti di risalita, tra i quali la Fimbabahn, la prima cabinovia in Austria con i sedili riscaldati che in soli 15 minuti porta gli sciatori direttamente dal centro del paese fino al cuore del comprensorio l'Idalp, a 2.320 metri di altezza; 490 cannoni sparaneve che coprono oltre il 70% delle piste.
Ma la singolarità di Ischgl è un'altra. La stazione sciistica tirolese è diventata una «trend setter» del turismo invernale alpino e attrae ogni anni migliaia di turisti da tutto il Nord Europa, tanto da meritarsi l'appellativo di Ibiza delle Alpi grazie alle decine di locali dell'«après-ski», dislocati sia in paese sia sulle piste.
È così che dopo lo sci mattutino, a partire dal primo pomeriggio centinaia di persone si accalcano a ballare fuori dai locali sulle piste, con gli scarponi da sci ai piedi. Per poi proseguire fino a notte fonda nelle numerose discoteche che occupano il paese.
Meta della movida notturna sono i numerosi pub, gli «après-ski», i locali di table-dance, ma soprattutto le discoteche. Su tutti spicca il Pacha, versione austriaca del più famoso locale di Ibiza. O ancora al Coyote Ugly, primo tabledancer di Ischgl e ancora la discoteca Trofana Arena (attenzione alla selezione all'ingresso), l'Isider ed il Feuer&Eis. Ma anche locali più tranquilli come il cocktail e cigar bar Guxa che offre ai clienti un vastissimo assortimento di sigari provenienti da ogni angolo del mondo.
Eppure questo villaggio tirolese divenuto capitale del divertimento invernale nel Nord Europa ha un'anima fortemente sportivo - tecnologica. Il comprensorio sciistico della Silvretta Arena è tra i migliori d'Europa. 238 chilometri di piste comprese tra i 3.000 metri di quota ed i 1.400. Percorsi per tutti i gusti: 27 chilometri di piste difficili, i 152 di media difficoltà e 47 facili. L'area sciistica è imponente e spaziosa, il cuore dell'area sciistica è circondata da una corona di cime montane da ammirare con commozione mentre si scivola lungo le piste.
In totale ci sono 41 impianti di risalita tra i quali la Fimbabahn, prima cabinovia in Austria con i sedili riscaldati. In soli 15 minuti porta gli sciatori direttamente dal centro del paese fino all'Idalp, a 2.320 metri di altezza. Nonostante l'elevato numero di turisti presenti ogni week end a Ischgl le piste sono abbastanza spaziose e quasi mai intasate.
Gli appassionati non devono perdersi la pista «Eleven», una discesa mozzafiato di 11 chilometri che si sviluppa dalla Greitspitz, da quota 2.900 metri, fino a 1.400 metri. Proprio su questa vetta arriva la nuova «Lange Wand Bahn», una seggiovia 6 posti ad agganciamento automatico dalle cabine completamente nere: seguendo lo spirito di Ischgl è un esempio di look moderno «total black».
E per gli amanti dello sci di fondo c'è Galtür, piccolo paese della valle del Paznaun sovrastato dalle vette del Silvretta, già frequentato da Ernest Hemingway. Un paradiso per i fondisti di ogni età (soprattutto i giovani) grazie ai 74 chilometri di piste per tutti i livelli: facile (27 chilometri), medio (30 km) e difficile (17 km) e tracciati da 6 a 17 chilometri. Con la cabinovia Alpkogelbahn si raggiungono senza fatica i 1974 metri dell'Alpkogel dove si trova un anello di circa 1,3 chilometri.
Infine non vanno sottovalutate le semplici passeggiate sulla neve, con o senza ciaspole, servendosi dei numerosi percorsi attrezzati e degli accoglienti rifugi che si incontrano sul cammino.
Roberto Ragazzi

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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