Alla scoperta di un'isola dove la natura è a... Cavallo

CORSICA
Mare cristallino, fauna marina tra i piedi, che tenta di sfuggire al contatto umano, e all'orizzonte isole lontane che si spalmano e scompaiono tra la foschia. A due passi da qui: meno di un'ora di volo per raggiungere la tranquillità totale. Un breve viaggio fino a Figari, poi mezz'ora di taxi e di seguito la traversata fino all'Ile de Cavallo, nell'arcipelago di Lavezzi. Qui la natura selvaggia e incontaminata la fa da padrona. Nessuna strada asfaltata, nessuna automobile se non con motore elettrico, niente: solo correnti, un forte vento e molta pace.
Un piccolo porto accoglie gli ospiti una volta aggirata l'isola di Lavezzi, un solo Hotel, molto esclusivo, un solo ristorante. Lasciando la costa, ci si addentra nella selvaggia isola con macchine elettriche, si scorgono delle case, qualcuna con elementi in legno, altre dall'impatto liberty, i muri tondeggianti, i tetti a punta e dalle forme morbide. Poi lo sguardo si perde, nuovamente catturato dalla natura, dai colori, dai tramonti fiabeschi e dal vento pulito che rende nitido l'orizzonte. Passando in barca dalle "piscine di Lavezzi", così chiamate per la limpidezza del mare, si scorge la scogliera di Bonifacio a picco sul mare, molti sono stati i marinai naufragati a causa delle imprevedibili correnti: vento e acqua che hanno disegnato gli scogli del paese corso rendendo la pietra quasi a strisce. Si entra in una profonda insenatura simile ad un piccolo fiordo, circondato da pareti in calcare bianco, all'interno delle quali sono anche state scavate nel tempo vani di vecchie case e magazzini; qui sorge il porto di Bonifacio. Un gioiello, pieno di barche a vela o motore. Con il tender si ritorna verso la più suggestiva Cavallo: stretta tra le mitiche Bocche e il Parco internazionale della Maddalena, è rimasta inalterata nei millenni. Questo lembo di terra era una delle isole preferite degli antichi romani, di cui ancora oggi si conservano i reperti. I primi insediamenti privati, risalgono all'incirca a 40 anni fa, pionieri di un'isola che oggi è interamente proprietà privata.
L'arcipelago di Lavezzi conobbe l'onore delle cronache verso la fine degli anni sessanta, quando Jean Castel, uno dei più famosi proprietari di night club parigini, acquistò l'intera manciata di isole per poi cederle alla Corsica in cambio del permesso di edificare qualche abitazione a Cavallo. All'epoca non era praticamente possibile sbarcare sull'isola o anche ormeggiarsi nelle vicinanze; oggi le cose sono un po' cambiate ed è stato addirittura costruito un piccolo porto attrezzato per ospitare il diporto. ro. bel.
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