Un piano di pace-trappola, la strategia di Mosca
Giovanni Cadioli
Mosca ha partecipato volentieri alla stesura dei 28 punti non per cercare la pace, ma per produrre un testo talmente punitivo per Kiev da renderlo irricevibile

Vladimir Putin - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
Non c’è alcuna ragione logica per cui Putin dovrebbe oggi considerare seriamente un piano di pace. Si potrebbe obiettare: il piano in 28 punti, elaborato congiuntamente da americani e russi e poi imposto all’Ucraina, non è forse favorevole al Cremlino? E i seri sospetti che il testo sia stato in larga parte preparato dalla diplomazia russa non indicano forse un investimento reale in questa ipotesi? La risposta è sì – ma il contesto e le finalità russe sono ben più complesse. Mosca ha partecipato
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