Quel che conta è avere i vicini giusti

«Quella gatta, somiglia tantissimo alla mia... vive qui da molto, che lei sappia?». «Qualche giorno. I gatti. Vanno dappertutto i gatti». «Sa, dal collarino direi che è proprio la mia. La cerco da quasi un mese». «Oh, i gatti. Vanno dappertutto. E fanno tanta compagnia».
Questo dialogo è la più o meno fedele riproduzione dello scambio tra Lucia e Sabina. La prima ha quarant’anni e la seconda ottanta. Vivono in due case che si guardano attraverso un prato. Non è che i gatti siano tanto rari da doversi contendere gli esemplari, ma sapete com’è quando ci si affeziona... Però è oggettivo che la micia potrebbe tornare attraversando il prato e che la nuova sistemazione le garba. La questione è capire se Sabina la voglia tenere. Bisogna uscire dalla nebbia delle parole cortesi.
«La vuole?» chiede Lucia. Sabina sorride: «Se per lei va bene...» Lucia si arrende. Si pone un ultimo dubbio: a ottant’anni si può tenere un gatto giovane, che potrebbe avere una lunga vita e parecchi disastri da combinare nell’immediato? Poi si ricorda d’un sabato d’agosto in cui, con il sole a picco, ha incontrato Sabina con il golfino di lana che trascinava due borse di spesa. «La posso aiutare?» aveva chiesto alla signora. E quella, stupita aveva domandato di rimando: «Perché?». Sì, la gatta può restare.
Passano quasi diciassette anni e la signora Sabina finisce la sua avventura terrena. Lucia scrive alla figlia della signora Sabina e, tra le chiacchiere, scopre che c’è una micia che ancora vive nella casa ormai vuota. Che sia la vecchia micia? È lei! Hanno provato a spostarla per portarla a vivere in appartamento, ma non ha accettato compromessi.
A me tutte le protagoniste di questa storia suscitano una gran simpatia. Mi piacciono i garbati rapporti di vicinato. E apprezzo la gatta. Sarà che ho la convinzione che se fossimo un po’ più bestie saremmo un po’ migliori. Pensateci. Quanto deve essere pacificatorio pensare di essere dove si vuole essere, di aver fatto ciò che si voleva fare, di poter aspettare in pace rifiutando stravolgimenti che appartengono alla giovinezza e che lì potrebbero anche restare: sia per non intralciare chi ha ancora tutta una vita da giocarsi sia perché si vive della piacevole sensazione di essere nel proprio posto nel mondo?
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