Muri come baluardi della storia

Domenica primo settembre si rinnova l’appuntamento annuale delle «Fiamme Verdi» in Mortirolo. L’occasione segna l’avvio delle iniziative che condurranno alle solenni celebrazioni dell’ottantesimo anniversario della Liberazione dal nazifascismo, il 25 aprile prossimo.
Un evento di grande rilevanza per la storia del nostro Paese, che riaccende l’attenzione sull’importanza dei valori dell’antifascismo costituzionale nato nell’esperienza resistenziale, da più parti percepito sotto attacco, soggetto a revisioni e riscritture censorie, talvolta banalizzato e negato.
Nel dibattito pubblico è sempre più facile trovare chi pretenda di trasformare in verità le proprie convinzioni; nel tritacarne dei social media, fatti reali, opinioni e falsità si confondono fino a diventare indistinguibili, infettando il confronto politico e culturale della nostra fragile e sempre più disorientata società. Mai come oggi c’è bisogno di tornare alla storia, ai fatti e al loro effettivo svolgimento, senza lasciarsi ingannare da narrazioni faziose e revisioniste.
Anche nei nostri territori, la conoscenza storica ha bisogno di fondamenta solide, di muri su cui poggiare la ricerca e la ricostruzione dei fatti. Ottant’anni dopo, non deve venir meno la spinta a conoscere luoghi e vicende che videro la conclusione di un ventennio di dittatura (che, tra le molte responsabilità, ebbe quella di trascinare l’Italia in una guerra sanguinosa e fratricida) e l’avvio di una nuova esperienza democratica, costruita su valori condivisi, diritti riconquistati e doveri impegnativi per tutti posti a fondamento del nuovo stato repubblicano.
Per questo l’Associazione Fiamme Verdi, in questi mesi, ha collaborato a due progetti che incarnano l’immagine più concreta di questa volontà di riscoperta della storia a partire dai suoi fondamenti, e li ha posti a simbolo di questo cammino verso l’ottantesimo.
Alcune istituzioni del territorio – l’Ecomuseo della Resistenza in Mortirolo, i comuni di Mazzo e Monno e la Comunità Montana di Valle Sabbia – hanno messo il loro impegno per acquisire, ristrutturare e restituire alla comunità due luoghi simbolo della lotta di liberazione nelle nostre montagne: la Casa Comando delle Fiamme Verdi al Passo Mortirolo, cuore logistico delle attività partigiane nell’Alta Val Camonica, e la Malga Sacù, sulla Corna Blacca, dove nacque e trovò rifugio la Brigata «G. Perlasca» delle Fiamme Verdi.
Qualcuno potrà chiedersi cos’abbia spinto queste istituzioni a impegnarsi per rendere nuovamente vivibili spazi così lontani dal caos quotidiano. Si tratta di edifici situati in alta montagna, che ottant’anni fa furono scelti come luoghi di rifugio e organizzazione militare dai partigiani proprio in ragione del loro essere fuori mano, difficilmente individuabili e raggiungibili: luoghi nascosti, quasi inaccessibili, che sono stati tempio e fucina della storia che hanno visto svolgersi al loro interno.
Luoghi di Storia, dunque, non solo di memoria: perché la storia è un dato incancellabile, nonostante i tentativi di riscriverla, manipolarla, oscurarla. E se la memoria può essere di parte, fondarsi su narrazioni emotive e personali, persino su convinzioni erronee, la storia è oggettiva, ci permette di conoscere luoghi e fatti, significando la loro rilevanza nella nostra vita di oggi. Ecco perché è così importante che la Casa Comando e la Malga Sacù ci siano state restituite: sono la testimonianza concreta di ciò che è stato e al tempo stesso uno stimolo a volerne sapere di più.
Da questi spazi concreti, «storici» nel senso pieno del termine, le Fiamme Verdi propongono a tutti di iniziare il cammino verso l’ottantesimo della Liberazione: un’occasione per tornare alla storia, scoprirne le fondamenta, affidarsi alla solidità di pietre e muri tornati viventi, che sono a un tempo baluardo di difesa dei valori che in essi hanno preso vita, ma anche ponti che ci connettono con quel passato glorioso e ci conducono, con il loro solido e rassicurante sostegno, verso il futuro.
Roberto Tagliani - Presidente Nazionale Federazione Italiana Volontari della Libertà
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