Bonaparte un po’ per tutti

Ogni tanto è bene ricordare che le strategie di ribaltamento non appartengono solo alle storie minime. Insomma, credo che sia il momento per un’occhiata alla Storia. La battaglia di Austerlitz, combattuta il 2 dicembre 1805, rappresenta una delle pagine più celebri delle guerre napoleoniche e un esempio di genio strategico. In un contesto di forte tensione internazionale, le forze francesi, guidate da Napoleone Bonaparte, si trovavano a fronteggiare un esercito austro-russo numericamente superiore.
Napoleone, consapevole della sua inferiorità numerica, mise in atto una strategia basata sull’inganno. Invece di adottare una posizione difensiva e consolidare le sue forze, come ci si sarebbe potuto aspettare da un comandante che si trovava in svantaggio, Bonaparte scelse di fingere debolezza. Questo fu l’inizio della sua manovra magistrale. Decise di indietreggiare lasciare intenzionalmente esposto e vulnerabile un fianco delle truppe. Il movimento sembrava presagire una ritirata o un cedimento: una tentazione irresistibile per le forze austro-russe, che videro in questo una chiara occasione per infliggere un colpo decisivo. Convinte della vulnerabilità francese, lanciarono un attacco massiccio con l’intento di sfruttare la falla.
In realtà, la manovra era stata pianificata per attirare le armate nemiche in una posizione sfavorevole. Avanzando rapidamente, gli austro-russi si allontanarono dalle proprie basi di appoggio, disorganizzando le linee e sguarnendo il loro centro. A quel punto, Napoleone colpì con precisione chirurgica. Con un contrattacco fulmineo, lanciato al cuore dello schieramento nemico, riuscì a dividere le forze avversarie in due, spezzando la loro coesione e lasciando il campo aperto alla disfatta. Il risultato fu devastante per le forze austro-russe che furono messe in rotta, con perdite enormi in termini di uomini e mezzi. La vittoria francese ad Austerlitz fu totale: le armate coalizzate subirono una disfatta così pesante che la Terza Coalizione si sciolse, mentre Napoleone consolidava il suo dominio sull’Europa continentale. Questa brillante vittoria non solo consolidò il potere di Napoleone, ma stabilì anche nuovi standard nel campo della strategia militare.
L’uso dell’inganno come tattica offensiva, il calcolo delle probabilità e la capacità di anticipare le mosse dell’avversario divennero tratti distintivi della sua arte bellica. Fare la guerra è sempre deprecabile, mai auspicabile e dobbiamo tutti prodigarci perché anche i focolai (anzi gli incendi) in atto si spengano. Però, nella vostra storia quotidiana, siate un po’ Napoleone: sangue freddo e sguardo cinico possono sortire risultati di gran lunga maggiori che rabbia ed esibizione muscolare.
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