Un fazzoletto da mezza età

Riflessioni di un uomo medio nella medietà della vita
Un fazzoletto da mezza età © www.giornaledibrescia.it
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Fin da quando andavo all’asilo, ho sempre in tasca un fazzoletto di cotone. Mi piacciono molto quelli a fondo bianco con microfantasia, ne ho anche un paio deliziosi a quadretti. Questa mia elegante abitudine è finita nel mirino di una mia collega.

Lei, classe 1983, si ritiene pienamente giovane, una millenial a volerla dire tutta. Il fazzoletto di cotone è da vecchi mi dice senza appello, ormai tutti usano quelli di carta, ci sono anche all’aloe, precisa vezzosa. Non ho ribattuto perché sono un gentleman, e un uomo vero sa quando è meglio tacere. Questa storia del fazzoletto mi ha però fatto riflettere.

L’eleganza non si discute, questo certo, ma è altrettanto vero che ormai mi sono incamminato verso la mezza età. È un passaggio difficile, anche se lo affronti splendidamente come sto facendo io. Ma il fazzoletto di cotone è un segnale. Serve una spolverata. Mi sono allora documentato. L’uomo medio che raggiunge la medietà della vita solitamente prende tre strade: compra un’auto di grossa cilindrata, cerca una relazione extraconiugale, si iscrive in palestra. Autoanalisi: solitamente viaggio ai 50 massimo 60 all’ora, non sono sposato, ho un fisico da acciuga rinsecchita al sole. Mica facile quindi.

Ho scelto lo sport. Ho comprato due pesi da tre chili e ho iniziato a fare degli esercizi per le braccia, ho visto dei tutorial su internet; mi sono messo a fare delle flessioni. Bilancio: mi fanno male muscoli che non pensavo neppure di avere. Ho quindi pensato che forse è il caso mi cerchi una moglie.

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