Le melanzane all’improvviso

E così, all’improvviso, è arrivato il freddo. Non lo abbiamo visto arrivare, come si usa dire. Eravamo tutti presi dal lamento collettivo per il caldo insopportabile, persistente e ammorbante ed ecco che nella stessa notte abbiamo spento il condizionatore e ci siamo infilati sotto il piumone.
È così iniziato il lamento per la scomparsa delle mezze stagioni, pardon di intere stagioni. Va beh, meglio la frescura che tra un attimo è Natale. Sulla scia delle temperature crollate, sono andato nel mio orto convinto che fosse ormai il tempo della preparazione al riposo invernale. Contavo di trovare le zucche intente a percorrere l’ultimo tratto del percorso di maturazione, a far loro compagnia soltanto il cicorione pan di zucchero quasi pronto per un’appropriata lessatura. Invece.
E invece ecco le tre piante di melanzane sorprendentemente cariche di frutti. Che meraviglia. Per tutta estate mi hanno snobbato, le ho accudite, coccolate, abbeverate e concimate con amorevole dedizione. Ma di melanzane da grigliare, da impanare, da trasformare in parmigiana nemmeno l’ombra, o meglio: solo qualche piccola, timida (e insapore) comparsata. Stavano preparando il coup de théâtre, come diciamo noi che non abbiamo girato il mondo e non conosciamo neppure le lingue, ma adoriamo le frasi fatte.
Si sono comportate un po’ come quei cinquantenni pacati ed elegantemente riservati, che dopo una vita low profile (vale il discorso di prima) all’improvviso ti sanno sorprendere regalandoti momenti indimenticabili. Provare per credere. Non li hai visti arrivare, ma loro erano già (ampiamente) in cammino.
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