La zanzara crepuscolare

Quando trovi chi ne sa più di te
Una zanzara - Foto/Pixabay
Una zanzara - Foto/Pixabay
AA

Potare l’ulivo, cresciuto a dismisura nonostante i vari ritocchi durante l’estate. Accorciare con decisione i rami dell’oleandro, che altrimenti non reggerebbero un’eventuale nevicata. Alleggerire con convinzione la chioma ancora rigogliosa delle mie amate ortensie. Dare una forma gestibile e accettabile all’alloro che si è inopinatamente conquistato uno spazio eccessivo. Preparare le rose ad affrontare l’inverno senza timore di essere piegate da venti troppo forti.

Insomma, una giornata abbondante di intenso lavoro. Che quest’anno non mi sono sentito di affrontare. La spalla sotto terapia mi impedisce di affrontare i miei doveri con la perizia che ho sempre rifuso. Ho quindi prospettato a mia nonna l’opzione giardiniere, dopo aver con sgomento preso atto che si è trincerata dietro i suoi 94 anni per non scendere in campo. Le ho anche detto che mi sarei fatto carico io del costo, quando l’ho vista titubante ho dovuto precisare che stavo scherzando. Mi sono comunque fatto carico di coordinare i lavori e verificare che tutto fosse eseguito al meglio.

Durante il sopralluogo, nel primo pomeriggio, sono stato punto più volte dalle zanzare. Strano, mi ha detto con saccenza un caro amico cui avevo incidentalmente raccontato del disagio subito mentre stavo curando una sontuosa grigliata. Perché strano? Le zanzare, ha proseguito il solone insetticolo, attingono al nostro sangue dopo il crepuscolo. Sono quindi dei vampiri? Ho ribattuto io con tono altrettanto strafottente. Immediatamente svanito di fronte a una ricerca su Google. Punto nell’ego. Del resto era già ampiamente buio.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato

Icona Newsletter

@Buongiorno Brescia

La newsletter del mattino, per iniziare la giornata sapendo che aria tira in città, provincia e non solo.