Le ortensie senza età

La primavera è stata accolta da giornate uggiose, financo autunnali a volerla dire tutta. Ma sempre di primavera si tratta, basta avere un po’ di pazienza. Le mie elegantissime piantine nane (pardon, non si può dire: creature magiche, come nel remake di Biancaneve) di amarene hanno iniziato a germogliare, certo timidamente, ma il risveglio è iniziato.
E le ortensie? Quelle sono già piene di foglie, toniche e di un entusiasmante verde brillante. Le guardavo in questi giorni, sono talmente belle che mi sono avvicinato loro per accarezzarle. Mentre le ammiravo riflettevo sul fatto che ormai quegli arbusti rifiorenti hanno circa settant’anni, forse qualcuno di più. Hanno visto molte stagioni, eppure si ripresentano all’estate con l’abito della festa pronte per essere baciate dal sole.
Non è facile affrontare il trascorrere del tempo con cotanto vigore. Una recente ricerca inglese ha stabilito che la soglia superata la quale si è troppo vecchi per andare in discoteca sarebbe 37 anni, a 36 anni si comincia a rischiare, a 38 è finita. Spiegano gli esperti che oltre quella soglia andare a ballare diventa cringe, che sarebbe imbarazzante ma vuoi mettere cringe.
Ma non solo, dopo i 25 anni i tempi per riprendersi dall’hangover (sarebbero i postumi, ma vale il discorso di prima) si allungano. Io l’ultima volta che sono andato in discoteca è stata una domenica pomeriggio del 1988, l’idea di andare in quel posto terrificante (con l’aria fetida intrisa di sudore) nell’orario della pennichella mi destabilizzava fino alle lacrime. Mi addormentai su un divanetto osceno in finta pelle. Cringe molto prima dei 38 anni, un antesignano.
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@Domenica
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