Come una bottiglia di ottimo Barolo

Come affrontare i decenni che si accumulano
Bicchieri di vino rosso - © www.giornaledibrescia.it
Bicchieri di vino rosso - © www.giornaledibrescia.it
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C’è quel tavolo con una gamba traballante. C’è quella lampada con il paralume in velluto marroncino. C’è quel quadro sopra il divano, un paesaggio mediocre che fa venire voglia di una spianata di cemento. C’è quel telefono con la rotella per i numeri, quello che usavano i nonni. E c’è quel centrino sul quale trionfa un centrotavola in peltro.

Cos’hanno in comune? Oltre alla tristezza infinita, ovviamente. Tutti hanno più di 50 anni, età di mezzo che non li pone nell’antiquariato, ma nel modernariato, un modo gentile per definire cianfrusaglie senza valore. Non avevo mai fatto questa riflessione, o meglio: non prima di aver tagliato il traguardo del mezzo secolo. Che detto così fa anche un po’ impressione.

Perché vabbè che i cinquanta di oggi sono i quaranta di una volta, e i quaranta di oggi sono i trenta di una volta, e avanti così ci si ritrova adolescenti. Fatto sta che i decenni che si accatastano sulle spalle si fanno sentire. E hai voglia a fare gli esercizi tutte le mattine, a guardare il contapassi per bearti di aver tagliato il traguardo dei diecimila al giorno. Poi c’è sempre qualcuno che, mentendo, ti dice che sei come una bottiglia di Barolo che migliora col passare del tempo.

E se invece di migliorare virassi verso il marsalato? E se anziché un rosso corposo fossi un tetrapak di Tavernello? Non pensiamoci, facciamo invece gli auguri al Giornale di Brescia, uno splendido ottantenne. Auguri a lui, a noi. Ma soprattutto a voi, che ogni domenica mattina siete così benevoli con questo piccolo angolino di sana follia. Auguri.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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