Come un pomodoro maturo e tonico

Meglio nell’orto che tra (alcuni) coetanei
L'impegno è stato ripagato: il raccolto è buono
L'impegno è stato ripagato: il raccolto è buono
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Oltre trecento. Li ho contati uno a uno. Il totale mi ha lasciato sbigottito, avevo la contezza che fossero molti, ma non così tanti. Quest’anno il raccolto dei miei pomodori è particolarmente gratificante. Va detto che li ho coccolati con grande devozione: terreno concimato alla grande, rametti inutili costantemente rimossi. Un impegno quotidiano che ora sta dando i suoi frutti.

Ho deciso di mettere a dimora piante di molteplici varietà, il san marzano è la tipologia che regala la produzione più corposa;devo però ammettere che i miei preferiti sono i cuore di bue: un esemplare ha raggiunto gli otto etti, di un rosso intenso, maturo alla perfezione, tonico e magnifico. Una condizione che noi esseri umani raggiungiamo raramente, maturità e tonicità soprattutto. Tranne eccezioni ovviamente, eccezioni che possono essere molto fastidiose.

Non ho infatti assolutamente apprezzato le foto di Stefano Accorsi (54enne) che si è mostrato al mondo con un fisico scolpito alla bronzo di Riace. È una scorrettezza verso tutti noi, noi che quando eravamo giovani guardavamo i coetanei adorati dalle ragazze pensando: diventeranno vecchi e finirà anche per loro. Il tempo è passato, ma è andata diversamente.

Vuoi che i cinquantenni di oggi sono i quarantenni di una volta, vuoi che ormai non si rassegna più nessuno al tempo che passa, fatto sta che la nostra rivincita deve ancora attendere. Io non mi rassegno, e intanto coltivo l’orto. Su questo Accorsi non mi batte (almeno spero).

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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