Micelio

Il colore non esiste, ma lo vediamo: ecco perché succede

La fetta di realtà che possiamo vedere è limitata della nostra biologia
I colori sono un’interpretazione delle lunghezze d’onda
I colori sono un’interpretazione delle lunghezze d’onda
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Noi riteniamo il colore una qualità fondamentale del mondo circostante, ma in realtà nel mondo esterno il colore non esiste.

Quando una radiazione elettromagnetica colpisce un oggetto, una parte di essa rimbalza ed è catturata dai nostri occhi; siamo in grado di distinguere tra milioni di combinazioni di lunghezze d’onda, ma è solo all’interno della nostra testa che una qualsiasi di esse diventa un colore. Il colore è un’interpretazione delle lunghezze d’onda, ed esiste solo internamente.

La faccenda si fa anche più strana, perché le lunghezze d’onda di cui stiamo parlando sono solo quelle che chiamiamo «luce visibile», uno spettro di lunghezze d’onda che va dal rosso al viola. Ma la luce visibile costituisce solo una minuscola parte dello spettro elettromagnetico, meno di un decimo di milioni di miliardi di esso. La parte restante dello spettro (incluse le onde radio, le microonde, i raggi X, i raggi gamma, le conversazioni al cellulare, le connessioni wi-fi, eccetera) passa tutta quanta attraverso di noi, proprio ora, e noi non ce ne accorgiamo.

Ciò dipende dal fatto che non abbiamo nessun recettore biologico specializzato che possa captare i segnali dalle altre parti dello spettro. La fetta di realtà che possiamo vedere è limitata della nostra biologia.

Ogni creatura coglie il proprio spicchio di realtà e questo lo fa grazie all’incredibile lavoro di un organo chiamato cervello.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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