«Pippo», nome simpatico di un aereo crudele

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Forse il signor Franco Ghidini non ricorda, per ragioni anagrafiche, chi era esattamente l’aereo o gli aerei alleati chiamati «Pippo» che verso la fine della Seconda guerra mondiale mitragliavano i ciclisti (come suo padre) ma anche i tram provinciali di Brescia, i battelli di navigazione sui nostri laghi causando la morte di centinaia di vittime innocenti, mentre i «colleghi» di Pippo bombardavano pesantemente le città del Nord Italia, compresa Brescia, con gli stessi tragici risultati. Detto questo, il farmacista e la signora Giulia aiutarono un commandos inglese che segnalava obbiettivi a «Pippo» in modo che questo aereo nemico potesse «lavorare» meglio ed uccidere ancora, invece di fare catturare gli stessi inglesi, segnalando la loro presenza alle autorità locali, dopo averli curati. Fatti del genere in Germania ed in Giappone, alleati dell’Italia nel corso della Seconda guerra mondiale, non sono mai avvenuti, mentre in Italia i «Liberatori» americani del generale Patton, sbarcati in Sicilia fra Gela e Licata il 10 luglio 1943 fucilarono numerosi prigionieri di guerra italiani. Naturalmente gli ex-nemici inglesi, dopo la guerra, furono molto riconoscenti con la signora Giulia che fu da loro decorata per i suoi meriti, così come fu decorato dagli americani l’ammiraglio Maugeri della Marina militare italiana per i suoi «servigi» resi alla causa degli Alleati (alleati ma di chi???) durante il Secondo conflitto mondiale. In guerra nessuno è innocente.

// Marzio Zizioli
Brescia

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