Rivisitare le nostra vita, per rinascere

Serena non si lamenta mai e soprattutto trova sempre il lato positivo in tutte le situazioni anche quelle dolorose o comunque contrarie ai nostri desideri. Siamo entrambe sposate da diversi anni con figli che ci hanno già regalato le «gioie» preziose dell’adolescenza – racconta Anna –.Con Serena affrontiamo temi che vanno oltre il tran tran quotidiano del «come stai» e «dove vai in ferie». A lei posso chiedere cosa pensa della vecchiaia, della morte, del dolore e della gioia come se niente fosse. L’ultima volta che l’ho vista, nel salutarmi, mi ha augurato «Buona Quaresima» sapendo che condivido con lei una piccola fede o fede piccola; insomma ci capiamo anche nella visione spirituale della vita. Con una punta di ironia le ho chiesto se il suo proposito quaresimale fosse di non mangiare dolci ricordando i «fioretti» di quando eravamo bambine. Ha risposto dicendo che avrebbe fatto di meglio: la Quaresima era per lei e suo marito un momento per fare il tagliando alla loro coppia.
«E come?» le ho chiesto più incuriosita che interessata. «Si tratta di percorrere le tappe della Via Crucis in coppia, rivisitando la nostra storia dal punto di vista emotivo e affettivo con un dialogo approfondito, sincero, intimo. Nella vita a due, se ci pensi, già le abbiamo attraversate le varie stazioni, ma è utile raccontarcele per vederle e accettarle – Serena è un fiume incontenibile di parole – Iniziamo con la condanna a morte che ci fa interrogare su quando ci siamo condannati a vicenda o sentiti condannati; il carico della croce che ci ha fatto portare sulle spalle con umiltà le conseguenze delle mancanze nostre e altrui; la prima caduta, quando abbiamo vacillato. Poi gli incontri: la Madre, l’amore; il Cireneo, chi ci ha aiutato a portare il carico del dolore; Veronica, l’amica compassionevole che ci ha asciugato le lacrime. La seconda caduta, ancora patire ancora sbagliare; la consolazione delle pie donne, altri amici preziosi che ci sono stati vicini.
La terza caduta, quando pensavamo di non farcela più, ma abbiamo trovato il coraggio e l’energia per proseguire. L’umiliazione del venire spogliati dalle vesti, il nostro reciproco denudarci per permettere all’altro di conoscerci profondamente. La crocifissione, il bivio che ci ha mostrato due strade: quella della tolleranza, dell’accoglienza, del perdono o quella dell’aggrapparci alla nostra rabbia infantile verso l’altro. Infine la morte, la deposizione dalla croce, la reposizione nel sepolcro: è il momento del silenzio, della rinascita consapevole, della ritrovata serenità.
L’ascolto di questo dialogo ha portato la Dr.ssa Elsa Belotti all’ideazione della «Via Crucis della coppia», un’esperienza preziosa per chi desidera donare a sé e all’altro/a due ore di colloquio profondo. È un incontro per ritrovarsi e rinnovarsi che, oltre ad aver luogo presso la Family Hope di Brescia (Società Cooperativa Sociale Onlus) il 30 marzo p.v., le parrocchie possono richiedere gratuitamente. Non solo. Ognuno di noi, come Serena, potrebbe auto-proporsi questo tagliando, perché da ogni morte personale, come da ogni morte di coppia, possa nascere una nuova vita. Per se stessi. Per gli altri.
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