Italia e Estero

Wikipedia oscurata in Italia contro la riforma del copyright

Dalle 8 di oggi, per 24 ore, le voci di Wikipedia in lingua italiana non saranno accessibili, ma rimanderanno a un banner informativo
La schermata che da stamattina alle 8 si presenta agli utenti di Wikipedia
La schermata che da stamattina alle 8 si presenta agli utenti di Wikipedia
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La pagina italiana di Wikipedia è stata oscurata in vista del voto sulla riforma del copyright del 26 marzo.

«Dalle 8 di oggi, per 24 ore, le voci di Wikipedia in lingua italiana non saranno accessibili, ma rimanderanno a un banner informativo sulla riforma del diritto d'autore, in vista del voto in plenaria dal Parlamento europeo di domani», spiega Wikimedia, l'associazione che sostiene l'enciclopedia libera. «La comunità - aggiunge - si è schierata nuovamente a favore di un'azione forte di protesta, volta a far sapere al maggior numero possibile di cittadini come la nuova Direttiva potrà influire negativamente sulla libertà di espressione e la partecipazione online».

Nell'iter di approvazione della normativa diversi europarlamentari e mezzi di informazione hanno taciuto sui dubbi di migliaia di persone e organizzazioni, limitandosi a magnificare i punti che faranno piacere ad alcuni degli attori in gioco - commenta Maurizio Codogno, portavoce di Wikimedia Italia -. Ora, con un testo definitivo che nella parte relativa all'obbligo di nuove licenze è ancora peggiore, la strategia scelta è evitare del tutto di parlarne».

Dall'altra parte, è un coro unanime quello degli autori che chiedono invece che il Parlamento Europeo approvi in via definitiva la Direttiva Copyright per assicurare un giusto compenso del diritto d'autore nel mondo digitale. I giganti del web rappresentano oggi i principali punti di accesso alle opere dei creatori, generando enormi guadagni per loro ma offrendo un ritorno quasi inesistente agli autori.

Siae, che conta novantamila associati, ritiene sia doveroso per un Paese civile proteggere il diritto degli autori di vedere riconosciuta la proprietà della loro produzione. «È un principio di equità che non può essere sottovalutato: la cultura è un bene intangibile ma la sua creazione è e resta un valore. Tale principio vale anche nei confronti delle piattaforme che traggono profitto dalla produzione culturale senza volersi assumere alcuna responsabilità per le violazioni dei diritti degli autori. Sono attori che hanno un enorme potere di influenzare l'opinione pubblica e che non hanno esitato a farlo».

 

 

 

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