Italia e Estero

Vaccinazioni a rilento, la Lega «scarica» Gallera

L'assessore ha giustificato i ritardi della Lombardia nella campagna vaccinale anti-Covid spiegando che molti medici e infermieri sono in ferie
L'assessore al Welfare, Giulio Gallera - Foto Ansa/Matteo Corner © www.giornaledibrescia.it
L'assessore al Welfare, Giulio Gallera - Foto Ansa/Matteo Corner © www.giornaledibrescia.it
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Sabato le critiche dell'opposizione sulla partenza «flop», ieri l'attacco della Lega - che suona come una sfiducia - per le parole usate dall'assessore al Welfare Giulio Gallera per difendersi dalle accuse di ritardi: è un avvio sull'onda delle polemiche quello della campagna vaccinale anti-Covid in Lombardia, la regione più colpita dal virus eppure in fondo alla classifica delle somministrazioni effettuate in rapporto al numero di dosi ricevute a partire dal V-Day.

A fronte di 80.595 dosi consegnate, ossia il numero più alto tra le regioni italiane, la Lombardia - in base agli ultimi dati - ha vaccinato solo 3.126 persone, pari al 3,9% contro il 48,7% del Lazio che registra invece la percentuale più alta di vaccinazioni.

«Abbiamo preparato un'agenda - ha spiegato Gallera -. Il 31 era l'ultimo giorno dell'anno, poi ci sarebbero stati tre giorni di festa. Abbiamo medici e infermieri che hanno 50 giorni di ferie arretrate. Non li faccio rientrare in servizio per un vaccino nei giorni di festa».

Inoltre, Gallera ha definito «agghiacciante» la classifica delle regioni che finora hanno vaccinato più persone, «per non parlare di quelle regioni che hanno fatto la corsa per dimostrare di essere più brave di chissà chi».

Frasi ingiustificabili per il capogruppo lombardo della Lega, Roberto Anelli: «Non sta né in cielo né in terra la scusante dei medici in ferie. Non possiamo ritardare le vaccinazioni con una giustificazione simile».

Un presa di distanza anticipata da una nota ufficiale del partito di Matteo Salvini: «Le dichiarazioni dell'assessore non rappresentano il pensiero del governo della Lombardia. Ma non possono comunque essere strumentalizzate dal governo per accusarci di ritardi nella campagna vaccinale».

Sabato in un comunicato della Regione lo stesso Gallera aveva ricordato che la campagna vaccinale in Lombardia sarebbe partita dal 4 gennaio, «una scelta ponderata e attenta, motivata anche dal fatto che nei giorni delle festività parte del personale ha goduto di un sacrosanto riposo, visto che dal mese di febbraio, come in nessun'altra regione italiana, è sotto pressione per la violenza con cui il virus ha colpito il nostro territorio».

L'accelerazione sul vaccino è quindi attesa per oggi, giorno ufficiale dell'avvio della campagna in regione quando, sempre secondo l'assessore, la Lombardia dovrebbe procedere al ritmo di 10mila vaccinazioni al giorno per poi arrivare a 15mila.

Gallera, in quota Forza Italia, è ormai da mesi bersaglio di Pd e M5S che in più occasioni ne hanno chiesto la sostituzione per la gestione della pandemia e della campagna anti influenzale, con tanto di mozioni di sfiducia in Consiglio (tutte però respinte dal centrodestra). Nei giorni scorsi il governatore leghista Attilio Fontana ha aperto per la prima volta ad un rimpasto di Giunta, del quale si parla ormai da tempo: «I punti fondamentali su cui ci dobbiamo concentrare sono sanità e ripresa economica. Se ci potranno essere condizioni per migliorare la squadra - ha detto Fontana al Tgr - verranno sicuramente prese in considerazione».

Per il capogruppo dei 5 Stelle in Regione, Massimo De Rosa, tuttavia, «gli errori di Gallera sono quelli del presidente Fontana e della sua maggioranza, i quali, fino all'ultimo, ne hanno avallato e sostenuto l'operato». 

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