Italia e Estero

Stati Uniti via dall'Oms, la Cina: «Sforzi anti-Covid a rischio»

La decisione però entrerà in vigore il 6 luglio del 2021, visto l'obbligo di preavviso un anno prima
Il presidente Usa Donald Trump ha annunciato ufficialmente l'uscita dall'Oms - Foto Epa/Yuri Gripas
Il presidente Usa Donald Trump ha annunciato ufficialmente l'uscita dall'Oms - Foto Epa/Yuri Gripas
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Ora è ufficiale: gli Stati Uniti si ritirano dall'Organizzazione mondiale della sanità. La lettera di notifica è stata inviata dall'amministrazione Trump al Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite. La decisione però entrerà in vigore il 6 luglio del 2021, visto l'obbligo di preavviso un anno prima. Nel frattempo gli Stati Uniti dovranno onorare tutti gli impegni per l'anno in corso, compresi gli obblighi finanziari.

Non è dunque detto che l'uscita degli Usa dall'Oms si concretizzi davvero, viste le elezioni presidenziali americane del prossimo 3 novembre che potrebbero non rivedere una conferma di Donald Trump. Ma il tycoon, proprio in chiave elettorale, ha intanto dato seguito a quanto aveva minacciato e promesso già da aprile, dopo settimane e settimane di polemiche con i vertici dell'organizzazione internazionale accusati di essere troppo filo-cinesi e di non aver dato un tempestivo allarme sulla pandemia proprio per coprire le responsabilità di Pechino.

Secondo Pechino questa mossa di Trump «ha minato gli sforzi internazionali di contrasto» alla pandemia del Covid-19 e ha colpito i Paesi in via di sviluppo che hanno «un disperato bisogno di sostegno internazionale». Lo ha detto il portavoce del ministero degli Esteri cinese Zhao Lijian, che ha esortato gli Stati Uniti in conferenza stampa ad adempiere ai propri obblighi internazionali.  

L'eventuale entrata in vigore del ritiro Usa il prossimo anno, comunque, per il momento non intacca l'operatività dell'Oms nel pieno della lotta al coronavirus, con 11,6 milioni di contagi e mezzo milione di morti in tutto il mondo. Del resto se venissero meno i fondi Usa per l'agenzia dell'Onu sarebbero guai seri, visto che Washington contribuisce con circa 553 milioni di dollari sui 6 miliardi di dollari del bilancio 2019-2020. La decisione dell'amministrazione Usa nel pieno di una pandemia e di una grande crisi soprattutto in America è stata definita al Palazzo di Vetro «miope, inutile e pericolosa», «una delle decisioni presidenziali più disastrose della storia recente».

 

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