Italia e Estero

Speranza conferma: «Vaccini anti-Covid in Italia da gennaio»

Tra gennaio e marzo si prevede l'arrivo di 10 milioni di dosi, ma il cuore della campagna vaccinale è previsto tra primavera e estate
Un infermiere inglese con una dose di vaccino Pfizer - Foto Ansa/Epa/Victoria Jones © www.giornaledibrescia.it
Un infermiere inglese con una dose di vaccino Pfizer - Foto Ansa/Epa/Victoria Jones © www.giornaledibrescia.it
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Gennaio sarà il mese dell'avvio della vaccinazione anti-Covid in Italia e l'auspicio è che si possa partire in contemporanea in tutta Europa. Nel giorno del via libera da parte dell'autorità statunitense per i farmaci Fda al vaccino Pfizer-BionTech e dell'annuncio dei primi vaccinati in Usa nelle prossime 24 ore, il ministro della Salute Roberto Speranza illustra in un forum dell’agenzia Ansa la tabella di marcia della campagna vaccinale e sottolinea come la sicurezza resti il criterio primario per le autorizzazioni ai vaccini. 

Si partirà con una prima tranche di 10 milioni di dosi tra gennaio e marzo ma, in totale, l'Italia ha già opzionato 202.573.000 dosi, la cui disponibilità, però, dipende dall’esito delle sperimentazioni e dalle successive autorizzazioni.

«Gennaio sarà il mese delle vaccinazioni e speriamo di partire insieme a tutti gli altri paesi Ue, ma il cuore della campagna vaccinale arriverà a primavera inoltrata perché - ha sottolineato il ministro - non basteranno solo le prime due autorizzazioni ma abbiamo bisogno anche di ulteriori autorizzazioni di vaccini, che speriamo arrivino nel più breve tempo possibile». 

Le prime due aziende che si prevede ottengano il via libera dalle autorità regolatorie e che forniranno i vaccini all'Italia - come previsto nel piano per i vaccini Covid presentato alle Camere dal ministro - sono Pfizer-BionTech e Moderna. Nel primo trimestre 2021 dovrebbero fornire all'Italia da contratto rispettivamente 8,749 milioni di dosi e 1.346.000 dosi. Pfizer ha già ottenuto il via libera dalla Fda e l'ok dell'autorità europea per i medicinali, Ema, dovrebbe arrivare nella riunione fissata per il 29 dicembre. L'ok al vaccino Moderna dovrebbe invece arrivare dalla Fda nella riunione in programma per il 17 dicembre e, a seguire, l'Ema dovrebbe dare la propria autorizzazione nell'incontro annunciato per il 12 gennaio

Il nostro Paese ha stretto accordi anche con altre aziende per un totale di oltre 200 milioni di dosi, sufficienti per poter potenzialmente vaccinare tutta la popolazione e conservare delle scorte. Oltre a Pfizer-Bnt (che fornirà 26,92 milioni di dosi complessive) e Moderna (10,768 milioni in tutto), sono stati opzionati i vaccini di AstraZeneca (40,38 mln), Johnson&Johnson (53,84 mln), Sanofi (40,38 mln), CureVac (30,285 mln).

I tempi, però, si preannunciano lunghi. Per quanto riguarda Sanofi-Gsk, il vaccino è in ritardo e necessita di ulteriori studi in fase 3 dopo che è stata riscontrata una risposta immunitaria bassa nelle persone con più di 49 anni. Johnson&Johnson è in fase 3, quella in cui si verifica prevalentemente la capacità di stimolare una risposta anticorpale sufficiente e la frequenza con cui si verificano reazioni avverse, mentre per il vaccino CureVac continua la sperimentazione. Ci sono ritardi anche per AstraZeneca dopo che emerso che i risultati migliori in termini di efficacia sono stati ottenuti con un dosaggio diverso rispetto a quello previsto: le prossime settimane aiuteranno a capire quanto ancora si dovrà aspettare perché l’azienda chieda l’autorizzazione all’Ema. 

Secondo il ministro Speranza, «il cuore delle vaccinazioni sarà tra la primavera e l'estate». Tempistica confermata dal presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli, secondo il quale «entro l'estate offriremo il vaccino a tutti i residenti del Paese». L'obiettivo è comunque stringere i tempi: «Anche in Ue - ha chiarito Speranza - si inizierà con il vaccino Pfizer e l'Agenzia italiana del farmaco Aifa è pronta a formalizzare la procedura italiana immediatamente dopo il via dell'Ema». 

Oggi, inoltre, si è tenuto un vertice tra Governo e Regioni per la fornitura in «tempi rapidissimi» da parte di ogni Regione del numero dei primi soggetti che dovranno essere vaccinati. Nella prima fase che scatterà a gennaio saranno 1,8 milioni le persone da sottoporre al vaccino, come indicato in una tabella del Commissario per l'emergenza Domenico Arcuri contenente i numeri indicati da tutte le Regioni sulle categorie da vaccinare prioritariamente, vale a dire gli operatori sanitari e sociosanitari e il personale e gli ospiti delle Rsa. Stando ai numeri, una persona da vaccinare su tre si trova in Lazio e Lombardia

Si sono «ridotti i tempi di distribuzione delle prime dosi del vaccino rispetto alle previsioni e dobbiamo accelerare», ha detto Boccia. Già lunedì, secondo quanto si apprende, Arcuri dovrà indicare a Pfizer numero di dosi e luoghi a livello regionale dove far arrivare il vaccino. Su tutto però, ha assicurato dal canto suo Speranza, prevarrà la sicurezza dei vaccini. Quanto alla scelta di vaccinarsi, «abbiamo deciso per la strada della volontarietà - ha confermato - e passo dopo passo vedremo quale quale sarà la reazione dei cittadini, ma io sono ottimista». 

Intanto, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato che le vaccinazioni inizieranno nel Paese «tra meno di 24 ore», dopo il via libera alla distribuzione del vaccino Pfizer da parte della Fda. Gli Usa sono il sesto Paese ad approvare questo vaccino dopo Gb, Bahrein, Canada, Arabia Saudita e Messico.

 

 

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