Italia e Estero

Sisma, il satellite rivela: deformata un'area di 130 km quadrati

Una deformazione che si estende su un'area di circa 130 chilometri quadrati, con un abbassamento massimo di 70 cm
  • Tecnici dell'Ingv al lavoro con palloni sonda sui monti Sibillini
    Tecnici dell'Ingv al lavoro con palloni sonda sui monti Sibillini
  • Tecnici dell'Ingv al lavoro con palloni sonda sui monti Sibillini
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«Una deformazione che si estende per un'area di circa 130 chilometri quadrati, con uno spostamento massimo di almeno 70 cm localizzato nei pressi di Castelluccio» è stata rilevata, spiega Riccardo Lanari, direttore del Cnr-Irea, da una analisi delle immagini radar della costellazione Sentinel-1 sul terremoto del 30 ottobre che ha colpito le province di Macerata e Perugia. Dopo quell'evento sismico, registrato domenica alle ore 7:40 con magnitudo 6.5, sono state localizzate complessivamente oltre 1.100 scosse, segnala l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.

Ma quella di stamani, avvertita alle 8:56 tra Marche e Umbria con epicentro tra i comuni di Acquacanina e Fiastra in provincia di Macerata, con magnitudo 4.8, è la più forte, dopo quella del 30 ottobre. 

  • L'onda sismica ha deformato un'area di 130 km quadrati
    L'onda sismica ha deformato un'area di 130 km quadrati
  • L'onda sismica ha deformato un'area di 130 km quadrati
    L'onda sismica ha deformato un'area di 130 km quadrati
  • L'onda sismica ha deformato un'area di 130 km quadrati
    L'onda sismica ha deformato un'area di 130 km quadrati

Grazie alle immagini radar e i dati Sentinel-1 ora «è possibile delimitare la zona (40 x 15 km) in cui il terreno si è abbassato a seguito dei terremoti del 26 e 30 ottobre di magnitudo rispettivamente 5.9 e 6.5», precisa poi Stefano Salvi, dirigente tecnologo Ingv. 

Intanto esperti dell'Ingv vanno analizzando i movimenti della faglia sui monti Sibillini, anche con l'impiego di speciali palloni sonda.

 

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