Italia e Estero

Ricompaiono le mascherine giarrettiera

Frutto di un appalto del Governo del 2020, sono distribuite dal Ministero nelle scuole
La mascherina giarrettiera - Foto © www.giornaledibrescia.it
La mascherina giarrettiera - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Le hanno rinominate – non certo in maniera bonaria – «mutande» o «giarrettiere». Le mascherine chirurgiche fornite dal Ministero alle scuole per gli alunni non sono mai state apprezzate, ma per ora sembrano destinate a rimanere (ancora) inutilizzate.

Anno nuovo, mascherine vecchie, è proprio il caso di dirlo: i «dispositivi di protezione individuale» attualmente in distribuzione fanno ancora parte della vecchia partita Fca. A luglio del 2020 l’ex Fiat Chrysler si era aggiudicata l’appalto di fornitura grazie a un ribasso del 68% sulla base, che era di 748 milioni: l’azienda, che ora fa parte di Stellantis, aveva offerto di fornire le mascherine per le scuole a 12 centesimi l’una, per un appalto del valore totale di 237 milioni di euro.

Non si sono fatte attendere le polemiche e le proteste dei genitori, l’84% dei quali, secondo un sondaggio del coordinamento regionale dei presidenti dei Consigli di Istituto del Lazio, le ha ritenute inutilizzabili perché «scomode e maleodoranti».

A gennaio 2021 sono finite al centro di un esposto alla Procura di Roma firmato dal sindacato Usb e dalla onlus Rete Iside, secondo cui avrebbero un potere filtrante inferiore al previsto. E qualche giorno fa eccole di nuovo nell’occhio del ciclone, con il ritiro di due lotti prodotti negli stabilimenti di Mirafiori e Pratola Serra. Settembre è arrivato e con lui la scadenza dell’accordo tra l’ex governo Conte e la Fca, ma la storia continua. A giugno il commissario Figliuolo aveva annunciato in audizione di voler «minimizzare l’impatto sulla finanza pubblica» rivedendo i contratti in essere, per ottenere un risparmio di circa 345 milioni di euro.

Ora, considerando che alla fine dello scorso anno scolastico due miliardi di mascherine Fca giacevano inutilizzate nei magazzini delle Poste e un altro miliardo e 900 milioni erano state consegnate a quasi 20mila scuole in tutta Italia, sarà probabile che le tanto odiate mutande-giarrettiere resteranno in auge fino a esaurimento, soprattutto perché il malaugurato contratto prevedeva la produzione senza sospensioni di 130 milioni di pezzi a settimana.

E se alcuni presidi e genitori, esasperati, hanno pensato di rispedire i pacchi al ministero, qualcuno si è ingegnato - senza troppo successo, peraltro - a tagliare e modificare le mascherine con uso di forbici e pinzatrice. Le più furbe però sono state le mamme casalinghe, che le hanno integrate nel set di panni per spolverare mobili e pavimenti.

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